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Top model o semplice modella? Le differenze esistono, eccome! Facciamo chiarezza

Top model o semplice modella? Le differenze esistono, eccome! Facciamo chiarezza

Le “Supermodels”

“Supermodels, like we once were, don’t exist any more”. La supermodella di origine tedesca Claudia Schiffer forse ha proprio ragione. Come, tra l’altro, ho già scritto nell’articolo “ Moda e modelle ieri e oggi: come sono cambiate le top model più belle di sempre?” . Ma qual è la differenza sostanziale che esiste tra una modella e una top model? Il senso comune è solito confondere questi due aspetti importanti nel mondo fashion.

Cosa significa “Top model”?

Premetto che “super modella” e “top model” sono più o meno la stessa cosa, con qualche leggera differenza. Con il termine top model si indica una modella di fama, che lavora per agenzie pubblicitarie importanti e stilisti, generalmente con compensi molto alti. Hanno un’immagine sufficientemente forte da trasformarli/le in testimonial d’eccezione di alcune multinazionali della bellezza e in stelle mondiali. Celebrity a tutti gli effetti. Star e icone irraggiungibili. Che ad oggi, in effetti, è difficile notare al contrario dei famigerati anni 90’. “Top model”, è un concetto coniato dai mass media. Non ha nessun collegamento di origine culturale del termine. Non si identifica in uno standard preciso, come ho già scritto in altri articoli, cambia e si trasforma nel tempo. Come la moda.

I super modelli sono famosissimi, riconoscibili dal pubblico esattamente come un divo del cinema, hanno contratti prestigiosi con le più importanti case di moda. Il termine supermodel , tradotto in italiano come supermodella, nasce intorno gli anni ottanta e novanta, quando le modelle rappresentavano veramente delle icone al pari delle star di Hollywood. Forse, un primo accenno di top model, lo troviamo alla fine degli anni 60’ con l’affermazione di Twiggy. Altro tratto distintivo è il cachet stellare: un top model guadagna generalmente tra i 30.000 e i 50.000 dollari al giorno. Molto spesso i top model sono etichettati dai media anche come sex symbol inarrivabili e desiderati dal pubblico.

Le celeberrime “Big Six”

Gli anni novanta sono anche detti l’era delle supermodelle, e il mondo dei media è dominato da questa ristretta cerchia di donne “perfette”, dal fisico statuario. Le celeberrime “ Big Six”: Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Kate Moss, Linda Evangelista, Naomi Campbell e Christy Turlington. In ultima Kate Moss, modella che ha raggiunto quell’apice di successo, modificando lei stessa il canone di bellezza delle modelle. A lei si attribuisce la rivoluzione delle modelle androgine.

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Oggi? Quali sono le differenze?

Ad oggi? La popolarità delle top model si è oscurata, nonostante ciò, troviamo molto presenti gli angeli di Victoria’s Secret. Anche se, in tempi moderni, il termine “top model” viene utilizzato da giornalisti e non solo quest’ultimi in modo del tutto inappropriato. Fidanzate di personaggi pubblici, star dei reality e molti altri fenomeni da gossip.

Non è ASSOLUTAMENTE corretto. Per queste figure è preferibile utilizzare il termine “modella”. In alcuni casi, anche questa espressione può risultare “troppo”.

Chi sono le semplici modelle?

Chi sono le semplici modelle? Sono tutta quella parte di modelle che lavorano nel modeling ma che non hanno raggiunto quel grado di popolarità a differenza delle “top”. Ad oggi, sono più le modelle sconosciute, rispetto alle supermodelle. Cachet molto più accessibili e maggior ricambio. Le aziende preferiscono differenziare la loro immagine, per cui, ad ogni campagna pubblicitaria cambiano testimonial. Ciò non permette di identificare con una maison il volto e il corpo di un specifico modello.

Photo Credits: Courtesy of Press oFfice @Marani

Per cui, nella generazione Z, i modelli sono tutti omologati e chi spicca tra tutti è una rarità, uno su un milione, e forse neanche. A parte casi molto singolari, grazie anche all’avvento dei social, siamo bombardati di immagini di qualsiasi natura e riconoscere un volto per una particolarità specifica è quasi impossibile. È difficile rimanere, a differenza degli anni 90’. Meno competizione, più potere dal punto di vista economico, più lavoro per pochi grazie ai quali diventavano delle vere e proprie icone. Le modelle di oggi, non valgono meno di quelle che sfilavano negli anni 90’, ma sono vittime di una competizione massacrante. E non c’è lavoro per tutti. Eccovi svelato l’arcano! In breve, le modelle sperano di diventare, un giorno, “top model”.