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“Ancora vittima di razzismo”: Naomi Campbell al centro del dibattito infinito a causa del colore della sua pelle

“Ancora vittima di razzismo”: Naomi Campbell al centro del dibattito infinito a causa del colore della sua pelle

“Non deve essere un trend passeggero”

“Non deve essere un trend passeggero”. Così Naomi Campbell, ha dichiarato al magazine Reuters, che l’inclusione delle modelle di colore in passerella non deve essere una tendenza, bensì un volere vero e proprio delle case di moda.

Perché è importante garantire il raggiungimento dei pari diritti rispetto alle colleghe caucasiche. Ebbene, se non fosse stato per le due super modelle (in questo caso super amiche) Linda Evangelista e Christy Turlington, “che hanno messo a repentaglio la loro carriera per me” non sarebbe mai stata scelta in alcuni show. In questo momento la Venere nera, non sarebbe la top model che tutti noi conosciamo al giorno d’oggi.

Il “mito” Naomi Campbell

Naomi Campbell, è stata la prima super modella di colore ad apparire sul noto magazine Vogue nel 1988. Ancora oggi, è una delle più apprezzate icone del mondo fashion. Apripista insieme al collega Tyson Beckford, della presenza di modelli di colore sulle passerelle, simbolo della volontà di raggiungere un universo fashion multietnico; privo di discriminazioni razziali.

C’è ancora differenza tra bianchi e neri nel mondo della moda?

Ancora un’utopia la parità dei diritti tra bianchi e neri. Anche nella moda. “Sono ancora necessari molti passi in avanti prima di raggiungere la parità effettiva tra modelle di colore e non, anche in passerella”. Anche alla luce di una nuova campagna pubblicitaria, con protagonista proprio Naomi Campbell, che non è stata diffusa in un Paese in particolare a causa del colore della sua pelle: «Sono il volto di una nuova campagna — ha dichiarato — e mi è stato detto che, a causa del colore della mia pelle, un certo Paese non avrebbe usato la mia foto. Per me è stata un’ulteriore prova. Non ho mai creduto nel clamore, quindi ho semplicemente tenuto la vicenda per me. Ma ora vorrei sapere se le modelle di colore ottengono le stesse opportunità e gli stessi cachet delle bianche nella pubblicità».

Naomi Campbell e la dieta del "digiuno intermittente"

Il mio parere personale riguardo le discriminazioni razziali

Lei, che è una delle protagoniste indiscusse della moda di tutti i tempi, è ancora al centro della penalizzazione per il colore della pelle. Un fatto che fa riflettere. Un isolamento ingiustificabile. Personalmente, trovo queste vicende realmente scorrette e prive di cognizione di causa. Siamo tutti esseri umani con gli stessi diritti, indistintamente dall’origine e dalla provenienza. Ma a quanto pare, per il mondo fatto di lustrini e paillette, qual è la moda, esistono ancora delle differenze.

Le modelle di colore talvolta vengono pagate meno rispetto le colleghe caucasiche

Talvolta voragini, che hanno portato ad una distinzione non solo in termini di pari opportunità ma anche come distribuzione dei compensi. Una modella giamaicana, ad esempio , guadagnava; e tuttora viene retribuita meno; rispetto ad una modella proveniente dalla Russia. Una ghettizzazione che lascia senza parole. La Venere Nera, che ha sfilato per ben 33 anni per tutti i più importanti nomi della moda, da Chanel a Versace, supporta da sempre i designer africani e spera che anche loro, possano finalmente essere opportunamente rappresentati e valorizzati nell’industria fashion. Senza distinzioni.

Naomi Campbell sarà premiata ai Fashion Awards 2019 grazie alla sua lotta per le pari opportunità delle modelle bianche e nere nel mondo della moda

Lei, super modella per eccellenza e sovranità, sarà premiata il prossimo dicembre ai Fashion Awards 2019 per il suo contributo all’interno dell’industria fashion, una carriera ricca di successi, alla faccia di chi pensava che sarebbe durata nell’ambiente al massimo 11 anni. “L’industria è cambiata in tanti modi, soprattutto per quanto riguarda la diversità. Ora speriamo che la gente non pensi che sia una tendenza, come quando i vestiti sono di moda per una sola stagione. Non posso dire che le cose non siano migliorate, ma penso si possa fare di più”. Naomi Campbell ha proprio ragione, i passi avanti non sono sufficienti per poter dire: “ce l’abbiamo fatta”. E il lavoro è ancora arduo. Ma Naomi, in questa battaglia, non è la sola: accanto a lei le colleghe Iman e Bethann Hardison, le paladine della giustizia all’interno del fashion industry.

Le dichiarazioni di Iman e Bethann Hardison

“Le statistiche sono scioccanti. È davvero sconfortante. Dovrebbe essere una questione di bellezza, non di colore della pelle.“ Iman afferma: “C’erano più modelle di colore negli anni Settanta che nel 2013. Arriva un momento in cui il silenzio non più accettabile. E se la conversazione non può essere pubblica nel nostro settore, allora vuol dire che c’è qualcosa di intrinsecamente sbagliato in questa industria.“ Una giustificazione, da parte di diversi stilisti, per nascondersi dietro il concetto di estetica e di scelte artistiche, ma che in realtà è motivo di discriminazione e distinzione di genere. La Hardison ha dichiarato: “Penso che siano ignoranti e arroganti e non si tratta nemmeno di razzismo. Penso che sia un senso di pigrizia. La moda cambia continuamente, decennio dopo decennio, ma non vedo un reale cambiamento sulla quantità di donne di colore in passerella. Questo è un problema e come tale va affrontato.“ Una triste realtà che vede le donne di colore talvolta emarginate dalle agenzie di modelle, oltre a non ottenere, in egual misura, le copertine delle riviste di moda più famose.

Valentino, una maison di moda che offre ampio spazio alle modelle di colore

Lo scorso Gennaio, la maison di moda Valentino, ha sfilato in onore della Parigi Haute Couture, con numerose modelle di colore, ultime delle quali una Naomi Campbell più sensuale che mai, in un “topless” avvolta da un abito nero in Chiffon. Segno a valorizzare la sua prepotente bellezza senza tempo. Lo stilista ha però dato ampio spazio alle donne nere e non poteva che chiudere lo show con la cosiddetta Venere Nera della moda.

Un messaggio politico prima che di creatività stilistica. Un successo senza precedenti, che ha visto la bellissima Naomi commuoversi a fine show. Un fatto più unico che raro, visto il carattere forte, determinato, a volte controverso della top model. “Ci stiamo arrivando, ma non ci siamo ancora. Stiamo per ottenere la visibilità che meritiamo di avere.” Perché in fondo, si può perdere una battaglia, ma non la guerra. Anche se, sono dell’ opinione che servirebbe un connubio perfetto di amore e rispetto tra bianchi e neri, indistintamente dal colore della pelle. Questa, sarebbe la soluzione migliore.