x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Parrucchieri riapertura: protesta per anticipare l’apertura della attività

Parrucchieri riapertura: protesta per anticipare l’apertura della attività

Chi consegna le chiavi dei negozi ai sindaci in segno di protesta, chi si affida ai flashmob distanziati, chi fa ricorso al Tar, il tribunale amministrativo regionale. Sono oltre un milione le imprese ancora ferme nel commercio e nel turismo all’avvio della fase 2, la categoria parrucchieri è letteralmente in ginocchio.

Forse si anticiperà la riapertura dei parrucchieri

I parrucchieri vogliono riaprire e stanno già lavorando al come con materiali monouso, uso di gel, mascherine, guanti ma soprattutto distanze garantite tra i clienti a seconda della grandezza e dei metri quadrati dei saloni. Dal primo giugno come il governo aveva deciso, a causa della forte crisi e delle proteste che stanno nascendo, forse si potrebbe prospettare per una riapertura anticipata intorno al 18 maggio, ma è ancora tutto da vedere. Ricordiamo che insieme a loro, altre categorie come centri estetici e turismo, sono immersi nella crisi finanziaria, causata dal lockdown del Coronavirus.

Riaprire prima del 1 giugno

Il comitato tecnico-scientifico ha chiesto molta cautela per la riapertura di centri estetici e parrucchieri, luoghi di lavoro in cui il contatto diretto è inevitabile. La riapertura sarebbe fissata, secondo il programma illustrato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il primo giugno. Ma i saloni di bellezza potrebbero riaprire già il 18 maggio, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Ma solo in alcune Regioni, dove non si registrano più nuovi contagi come: Molise, Basilicata e Umbria.

Le regole

Le regole per parrucchieri e centri estetici saranno molto stringenti: potrà entrare un solo cliente per volta e i dipendenti dovranno indossare sempre visiere, guanti e mascherine. I locali dovranno essere puliti e sanificati più volte al giorno e tutti gli strumenti dovranno essere sterilizzati continuamente.