
La moda promotrice di tutte le sfumature dell’umanità
“Modelle casi umani” o “Modelle a favore della diversità”? La stampa si divide, il mondo della moda è ricettivo. Uno degli aspetti che ho sempre apprezzato del mondo fashion è la capacità di valorizzare tutte le sfumature dell’umanità, senza distinzioni, senza discriminazioni.
Esempio celeberrimo il caso di Winnie Harlow, la bellissima modella affetta da vitiligine che ad oggi è una delle star più richieste dal fashion system. Una modella diversa nel senso di speciale, che ha saputo abbattere i pregiudizi.

“Adaptive fashion”
Perché è nato un nuovo trend, a favore delle modelle affette da diverse patologie più o meno gravi: alcune in sedie a rotelle, altre nate con un cromosoma in più. Si chiama “adaptive fashion” e si rivolge a tutte le persone con disabilità. Segno che la moda sta facendo molti passi in avanti. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna l’ondata “adaptive fashion” sta facendo molto parlare, in Italia è ancora tutto fermo e stiamo a guardare. Si tratta di un fenomeno esploso di recente che ha acceso i riflettori sulle agenzie, come la Zebedee Management nata per dare visibilità a questi modelli, e alle loro diverse esigenze. Di chi si muove grazie a una sedia a rotelle o altri tipi di ausili, di chi ha protesi e di chi convive con malattie croniche ma che, non per questo, voglia rinunciare a sentirsi desiderabile, seducente e alla moda.

“Adaptive fashion” contro le barriere mentali
Un esempio molto forte, coraggioso, che mette il punto fine a tutte le barriere mentali e discriminazioni della società di oggi, a favore della perfezione estetica a ogni costo. In realtà queste modelle e modelli ci insegnano a valorizzare e rendere preziose anche le nostre cicatrici, che diventano motivo di orgoglio, da sfoggiare senza timore. Personalmente invidio la forza mentale di queste persone, donne e uomini indistintamente. Io non riuscirei a mantenere questa tenacia e determinazione. Sono sincera. Le fondatrici di Zebedee Management in una recente intervista hanno affermato: «Purtroppo chi ha una patologia più o meno rara, anche se può condurre una vita serena, trova difficilmente spazio nel mondo del lavoro. Noi cerchiamo di invertire questa tendenza».

La moda a favore del diverso
La moda a favore del diverso, contro razzismo, bullismo e differenza di genere. «Non pensavo sarebbe stato possibile», ha detto la modella in sedia a rotelle Mercado parlando della carriera che desiderava: «Non perché pensavo di non esserne all’altezza, ma perché non vedevo nessun altro come me in quel settore. Semplicemente non esisteva niente del genere». Apripista di questo nuovo movimento Tommy Hilfiger che ha creato nel 2016 una linea di abbigliamento per bambini con disabilità. Perché ognuno ha il diritto di vedersi e sentirsi rappresentato dalla moda e dai modelli che sfilano.
I brand a favore dell’adaptive fashion
Dopo Hilfiger diversi marchi hanno seguito il suo esempio. All’inizio del 2018, la catena americana di negozi Target, Asos e Aerie. Una divisa firmata Asos disegnata in collaborazione con l’atleta paralimpica Chloe Ball-Hopkins. In Italia? Tra i casi più visti e conosciuti quello dell’atleta paralimpica schermista Bebe Vio, presenza fissa agli eventi e ambasciatrice della Maison Dior. Oppure quello della bellissima Miss Chiara Bordi che si è candidata al titolo di reginetta di bellezza nonostante la gamba amputata.

La leggera brezza del cambiamento sembra soffiare con meno intensità ma è comunque presente. Purtroppo siamo vittime dei canoni rigidi di bellezza, a cui hanno sempre fatto riferimento le modelle: alte, magre, bionde. Sinceramente anche un po’ antiquati.
Il vero concetto di bellezza
Il concetto di bello e brutto sono ormai superati a favore di una nuova consapevolezza: l’accettazione di sé e delle proprie caratteristiche. Amarsi incondizionatamente nonostante tutto: l’origine della nascita della bellezza. La maggior parte della gente comune non rispecchia stereotipi fissi. Anzi, è importante dare spazio a una moltitudine di esempi differenti, perché ogni persona si senta identificata. Questa è la nuova sfida della moda.
Vestibilità in base alla disabilità
Non tutte le disabilità sono uguali e pertanto richiedono una vestibilità che cambia di caso in caso. Il tessuto è importantissimo e fondamentale , non deve essere eccessivamente rigido e non eccessivamente pesante dal punto di vista di grammatura. Un capo deve essere semplice da indossare e deve essere in armonia con tutti gli ausili e i supporti posturali che sono necessari. Una rivoluzione senza precedenti.
A capo ci sono loro, le top e i top del momento: Danielle Sheypuk, , la prima modella a sfilare in carrozzina, Willy Chavarria, Tiphany Adams, paraplegica a causa di un incidente automobilistico, e Shaholly Ayers, nata senza il braccio destro da gomito in giù. Ringrazio questi esempi unici di moda ma prima di tutto di vita e quello che ci trasmettono. Sinonimo che la felicità e lo star bene con se stessi è solo questione di prospettiva.