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Maria Grazia Chiuri: la direttrice creativa che ha ispirato la collezione Dior Haute Couture

Maria Grazia Chiuri: la direttrice creativa che ha ispirato la collezione Dior Haute Couture

Maria Grazia Chiuri, un’artista che ha rivoluzionato la moda. Ad oggi, nuova fonte d’ispirazione per la collezione Dior Haute Couture. La sua carriera inizia quando viene assunta come stilista nel 1989 da Fendi, dove partecipa alla creazione della celebre Baguette bag ed ingaggia il designer Pierpaolo Piccioli. Nel 1999 Valentino Garavani recluta personalmente entrambi da Valentino ed insieme realizzano diversi accessori come occhiali e borse per la casa d’alta moda.

L’evoluzione nella moda di Maria Grazia Chiuri

La coppia inizia a gestire la direzione creativa della collezione Red Valentino nel 2003. Il 2008 è un anno cruciale: Chiuri e Piccioli vengono nominati vice-direttori creativi di Valentino, supervisionando l’intera direzione artistica del marchio compresi l’abbigliamento femminile, maschile e Haute Couture. Durante il  luglio 2016 Maria Chiara viene nominata direttrice creativa di Dior.

La prima donna a giudare il lato creativo di Dior

Il New York Times ha detto: “Sarà la prima donna a guidare il lato creativo in 69 anni di storia del marchio e sarà il suo primo incarico da sola dopo aver lavorato più di due decenni con Pierpaolo Piccioli, che è stato nominato direttore creativo di Valentino.”

Il connubio perfetto con Dior

Nel settembre 2016 Maria Grazia Chiuri presenta la sua prima collezione per Christian Dior SE a Parigi. Lei stessa afferma: “La nuova generazione ha sollevato grandi domande sul genere, sulla razza, sull’ambiente e sulle culture, che dobbiamo riflettere nella moda.” Nondimeno, alcune collezioni hanno provocato polemiche.

Maria Grazia Chiuri e la nuova collezione Dior Haute Couture autunno inverno 2020/2021

Nel 1945, un gruppo di 15 designer di spicco si riunì per presentare le proprie collezioni sotto forma di una mostra itinerante nota col nome di Théâtre de la Mode. E proprio in quest’ atmosfera post guerra che Maria Grazia, trova ispirazione per la sua nuova collezione.

Una collezione post pandemia

Quando Maria Grazia Chiuri  si è trovata di fronte alla sfida di creare una collezione Haute Couture durante una pandemia, ha ritenuto che il Théâtre de la Mode ( come nel 1945) fosse la risposta più idonea, visto il periodo storico che stiamo attraversando.

In occasione della presentazione al pubblico della collezione Autunno Inverno 2020 2021 il 6 luglio, la direttrice creativa di Dior ha incontrato il team di Vogue via Zoom per parlare di “creatività in un momenti di crisi, delle donne del surrealismo che hanno ispirato l’estetica di questa stagione e del ruolo del cinema nel futuro della moda”.

Matteo Garrone realizzerà  un film del Théâtre de la Mode di Dior

Maria Grazia Chiuri riguardo la collaborazione con Matteo Garrone afferma: “Matteo è un grande sognatore. È un regista molto particolare; crea film secondo un sistema tradizionale e lavora a ogni dettaglio passo dopo passo, a partire dal casting fino alla location. Il film, come mezzo di espressione, mi ha sempre affascinata e ho pensato spesso di sperimentare col cinema per riprodurre l’atmosfera unica dall’Haute Couture ma, ovviamente, sono una stilista e non ho le abilità necessarie per fare qualcosa del genere. Matteo e io parliamo lo stesso linguaggio, nel senso che abbiamo un approccio simile in quelli che sono i nostri rispettivi mezzi espressivi”.

E prosegue: “Volevo che sintetizzasse il processo creativo e quel mondo da favola. Il filmato dura 10 minuti, quindi è solo una storia breve, ma cattura la mitologia della moda. Come mai era importante? Perché la parola ‘couture’ significa sogno”.

Lee Miller, Dora Maar, Leonora Carrington e Jacqueline Lamba: le artiste surrealiste messe in risalto da Maria Grazia Chiuri per Dior

Maria Grazia, riguardo il contributo dell’arte surrealista e del movimento delle artiste surrealiste nella nuova collezione di Dior afferma: “Le donne surrealiste sono meno note rispetto agli uomini e spesso le conosciamo come muse piuttosto che come artiste di talento quali erano in realtà. Erano figure molto moderne, anticonformiste per l’epoca in cui vivevano, e il modo in cui esprimevano se stesse attraverso l’abbigliamento è da tempo oggetto di grande interesse per me”.

 
“Le fotografie e la vita di Lee Miller mi hanno colpita molto. Una giovane donna che emigra in Europa dagli Stati Uniti per poi documentare la seconda guerra mondiale. Era un talento straordinario e la sua opera dimostra che l’umanità può continuare a sopravvivere anche nei momenti più orribili”.

“Durante la pandemia, abbiamo avuto modo di pensare di più, di riflettere e sognare di più. Il surrealismo fa sognare. Lo stesso dovrebbe fare la couture”