I pantaloni a zampa piacciono sempre e sono ancora oggi di moda. Ogni tanto qualche designers li riporta in passerella. Eppure, quella svasatura è un simbolo degli anni 70, anzi;di un’intera generazione: modelli che rievocano Woodstock e le atmosfere psichedeliche.
La nascita del pantalone a zampa
Come accade per molti indumenti, come il trench, la storia del pantalone a zampa, inizia con la divisa della marina militare americana: la prima testimonianza scritta risale al 1813, quando il commodoro Stephen Decatur descrive i pantaloni color blu con un orlo piuttosto lungo a forma di campana. Non è forse forte e iconica l’immagine del look sailor con maglietta a righe e pantaloni a vita alta?
Bisogna però aspettare la fine degli anni 60, per diventare l’emblema della cultura hippie: i pantaloni a zampa vengono indossati da un gruppo di giovani che vivono nel quartiere bohémien di Haight Ashbury a San Francisco,abbinandoli a tuniche esotiche, top a uncinetto e sandali di pelle.
Negli anni 70′
Il boom dei pantaloni e jeans a zampa, inizia negli anni 70′, caratterizzati da una vita piuttosto bassa, apprezzati persino dai londinesi di Carnaby Street, dove ragazzi e ragazze li abbinano alle vertiginose zeppe.
II flared pants saranno sfoggiati nelle lunghe notti del sabato sera, sulla pista da ballo della Disco Music, e dalle rock star. Diverse celebrità cedono al fascino di questo capo: Brigitte Bardot, Liz Taylor, Mick Jagger, George Harrison e Eric Clapton vengono ritratti con i modelli aderenti sui fianchi e ampi dal ginocchio in giù.
Pantaloni a zampa, moda senza tempo
Ampi, eccessivi e con l’orlo lungo, tanto da toccare terra, sono loro: i pantaloni a zampa di elefante sono tornati di moda ( o forse non l’hanno mai effettivamente lasciata). Nell’ immagine seguente, vi mostriamo i look street style da copiare subito per affrontare con stile ( a zampa) l’estate 2020.