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Invidia e rivalità: il lato oscuro del mondo della moda

Invidia e rivalità: il lato oscuro del mondo della moda

Nessuno può mettere… Valentina in un angolo

“Nessuno può mettere Baby in un angolo”. L’abbiamo ripetuta infinite volte. La frase più famosa del cinema contemporaneo. Ha fatto sognare milioni di donne ed intere generazioni. “Dirty Dancing”, film di successo anni ’80, si ricorda soprattutto per questa celebre ed originale espressione. Quante volte mi sono sentita messa da parte ingiustamente ed ho pensato a questa battuta. Ammetto di essere stata spesso vittima della sindrome del Nessuno può mettere ….. Valentina in un angolo. Ed è successo tante volte nella mia carriera di modella.

Dirty Dancing

Motivo? A volte per il fisico, altre volte per la tipologia, tante volte per invidia e frustrazione da parte di alcune addette ai lavori e colleghe. Sono sincera. L’invidia, quel sentimento incomprensibile che ci porta a competere necessariamente, è femmina. E non solo nel genere – femminile – del sostantivo – ma femmina nel senso che l’invidia appartiene alle donne. La celeberrima espressione “Eva contro Eva” dall’omonimo film con protagonista nientemeno che la biondissima Marilyn Monroe. Cattiverie gratuite senza via di scampo. Tra modelle e modelle, Tra casting director e modelle, tra truccatrici e modelle. Ci sarebbe da prolungarsi all’infinito ma non vorrei annoiare Voi lettori.

modelle ai casting

Io mi sono ripromessa, attraverso questo blog, di mettere da parte ogni tipo di rivalità verso le mie colleghe modelle. Un atto di estrema onestà intellettuale e umiltà. Mi sento di affermare che nel mondo fashion la malevolenza è sia maschio che femmina. Senza grosse distinzioni. Il mondo della moda è una realtà molto difficile in cui vivere e dove la competizione è altissima: tutti cercano la tanto e desiderata fama ed alcuni sarebbero disposti a tutto pur di ottenerla. Senza guardare in faccia niente e nessuno. Difficile avere amici fidati in questo ambiente. Gli uni contro gli altri, una miserabilità che fa orrore. Però, proprio grazie a questo ambiente, a volte gretto, nascono i grandi capolavori della moda. La straordinaria capacità estetica che ne consegue.

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Il bene che nasce dal male

Il bene che nasce dal male. Una “Condicio sine qua non” che sembra inevitabile. Rivalità note sia tra stilisti affermati, che tra modelli e non solo quest’ultimi. Perché talvolta si creano simpatie ed antipatie anche tra gli altri addetti ai lavori del fashion industry. Make up artist, PR, Uffici Stampa, fotografi, Hair stylist… Chi più ne ha, ne metta. Si sa, la moda è un ambiente piccolo, dove un posto importante e di prestigio è ambito da molti, forse troppi. E non c’è posto per tutti. “Sgomitare” per avere il proprio ruolo di rilievo è una prerogativa. Essere riconosciuti ed avere importanza è fondamentale. Tante volte solo per soddisfare la propria vanità ed egocentrismo. Anzi, quasi sempre.

Il mondo della moda: un ambiente ricco di insidie e rivalità

“The Neon Demon”: il film che racconta il mondo sfarzoso ed impietoso del  fashion

“Perché lui o lei ha più di me? Che cos’ ha di migliore rispetto a me?” Queste sono le domande che molto spesso affollano la testa dei modelli. Domande che ti portano pian piano a competere con i colleghi, in alcuni casi negativamente. Prima o poi succede a tutti, nessuno escluso, compresa la sottoscritta. Senza accorgersene, si entra in circolo vizioso, dove nasce sempre più il desiderio di possedere la carriera di qualcun altro perché di maggiore successo. Perdendo completamente di vista il proprio percorso.

Frustrazione fuori controllo

Con il passare del tempo, l’impossibilità di ottenere la stessa ammirazione determina la frustrazione. La peggiore in assoluto. Che porta l’essere umano a provare rancore e risentimento verso tutti. Talora spinge l’individuo a mettere “il bastone fra le ruote” affinchè gli altri non ottengano quello che si sarebbe voluto egoisticamente per se stessi.

Il film “The Neon Demon”, sulle rivalità del mondo della moda

Nella moda questi fenomeni sono molto presenti, quasi all’ordine del giorno. In fondo l’invidia ci aiuta a riflettere. Un modo per ristabilire in modo aggressivo il proprio “Io” diminuito e offeso come sosteneva la filosofa Hannah Arendt. Provare il male verso coloro che sono meglio.

Stilisti poliedrici ma pur sempre in competizione

“ Il Migliore” nel mondo fashion non esiste e soprattutto non è un punto fermo. Cambia in base al gusto e alla poliedricità dei designers. Sempre in continua evoluzione e cambiamento. La moda non si ferma mai ad un canone fisso. Proprio per questo esistono varie realtà. Ma pur sempre vicine, dove gli stilisti combattono reciprocamente per accaparrarsi la consacrazione da parte della stampa. Una gara senza sosta fino all’ultimo respiro.

Il Film “The Neon Demon”, sulle rivalità del mondo della moda

Di tanto in tanto si applaudiscono commossi l’un l’altro. Aristotele ribadiva che non si invidiano i lontani, bensì i vicini. Uno scenario da rimanere senza parole per le maschere indossate dietro le quali si cela tanta falsità quanta ammirazione. Il doppio volto degli addetti ai lavori del mondo fashion, che davanti ti stimano e dietro le spalle ti giudicano. Personalmente sono stata vittima di questi meccanismi. Per fortuna, esistono anche realtà costruttive, di bene reciproco e cooperazione. Tra colleghi e tra stilisti. Purtroppo sempre più una rarità.

“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”. Forse Luigi Pirandello aveva ragione. Non solo nella moda, ma in tutte le aree della vita. Testimonianza che il fashion rappresenta esattamente storie di vita reale. E non solo un paradiso metafisico.