Intervista all’AD Alain ProstIn occasione di DeLUXE Porto Cervo, durante il dinner party della serata di gala sono salite in passerella le creazioni di La Perla. La sfilata è stata l’occasione per intervistare Alain Prost, il nuovo amministratore delegato della maison bolognese che, dall’ottobre scorso, è stata acquisita al 100% dal fondo americano JH Partners. Con una carriera di oltre 25 anni nel settore del consumer, del lusso e della moda, Alain Prost è un professionista di altissimo profilo, arriva da Chantelle Group, dove ha ricoperto con successo, nel corso degli ultimi cinque anni, la posizione di direttore generale, con la responsabilità dei quattro brand e del network di lingerie. Prima di Chantelle, Prost ha lavorato per vent’anni a L’Oreal, ricoprendo prima ruoli nelle vendite e nel marketing e successivamente gestendo diverse filiali in Francia, Germania e Italia.
Non è facile scrivere il nuovo corso di un’azienda storica come La Perla. Quale progetto delineerà le nuove strategie della maison?
Sicuramente dobbiamo tornare alle origini del brand, alle creazioni magnifiche che hanno caratterizzato la storia di La Perla. Da qui deve partire il nuovo design che deve rivedere in chiave moderna i tratti iconici delle collezioni storiche.
Seguendo quello che è il trend di diverse società, anche La Perla si avvarrà di contributi di stilisti esterni?
Per il momento continueremo con il nostro ufficio stile interno. Il team è rodato da oltre 25 anni di storia condivisa che non vogliamo certo rinnegare. Non possiamo dimenticare che questi designer hanno creato le collezioni che hanno fatto grande La Perla e proprio da questi capisaldi vogliamo ripartire per dare giovinezza al marchio.
La Perla è uno dei brand storici del made in Italy: che cosa cambierà con l’avvento del fondo americano JH Partners?
Il made in Italy è uno dei pilastri fondamentali di La Perla. Questo significa che La Perla è un marchio italiano che rimarrà italiano qualsiasi cosa accada. Oggi il 45% del fatturato globale (175milioni di euro, ndr) è generato in Italia e questo mi sembra il dato più significativo circa la storicità del marchio. Certamente, a livello distributivo vogliamo ampliare le nostre quote di export, in particolare verso gli Stati Uniti. Per questo stiamo approntando una politica di temporary shop on the road negli Usa. Da poco abbiamo inaugurato una temporary boutique negli East Hampton a cui seguirà a breve una a Malibù.
Prevedete di ampliare la vostra gamma d’offerta con nuove licenze?
Oggi La Perla è un total look inteso come intimo e mare (uomo, donna e bambino), prêt-à-porter, collant e profumi. Per il momento non vogliamo aggiungere altre categorie. Il lavoro nel breve termine è ricreare l’emozionalità del brand, dopodiché vedremo con cosa completare la nostra offerta.
Alessandra Iannello