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Basta modelli minorenni! Le più famose case di moda si schierano

Basta modelli minorenni! Le più famose case di moda si schierano

La politica entrerà in vigore in tempo per le collezioni Autunno/Inverno 2020-2021, ha affermato Kering, il gruppo francese di lusso che possiede le più importanti case di moda. L’amministratore delegato François Henri-Pinault ha dichiarato che la società fosse “consapevole dell’influenza esercitata sulle giovani generazioni con le sue immagini.

La decisione di Kering si fa largo da quando i marchi di moda cercano sempre di diventare più etici, sia nei loro progetti che nelle loro pratiche di lavoro. Ad esempio già nell’agosto dello scorso anno, Condé Nast, che pubblica la rivista Vogue, ha annunciato che non avrebbe usato modelli di età inferiore ai 18 anni in servizi editoriali.

Dior, Gucci, Saint Laurent e Alexander McQueen hanno annunciato che non utilizzeranno più modelli di età inferiore ai 18 anni.

“Questo è in parte il risultato di una resa dei conti interna”, ha scritto Vogue all’epoca. “Vogue, insieme a una serie di altre pubblicazioni, ha avuto un ruolo nel renderlo routine per i bambini – dal momento che è quello che sono – per essere vestiti e commercializzati come adulti glamour”. Un certo numero di stilisti, come Dior, Gucci, Saint Laurent e Alexander McQueen , si sono impegnati a non assumere più modelli ultra skinny e a non usare pelli di animali esotici e pellicce nei propri design.

Cosa c’è di sbagliato nell’assumere giovani modelli?

Per lungo tempo è stato comune in tutto il settore lanciare modelli che avevano meno di 18 anni e, in effetti, molte giovani top model hanno iniziato la loro carriera nel settore della moda in giovane età. Naomi Campbell, ora 48enne, aveva appena 16 anni quando ha iniziato la sua carriera. Kate Moss, 45 anni, è stata scoperta all’età di 14 anni. 

Ma nel mese di ottobre 2017 è stata fatta luce sul trattamento dei giovani modelli, quando la quattordicenne russa Vlada Dzyuba è crollata nel backstage della Shanghai Fashion Week, dopo 13 h in passerella, successivamente morta in ospedale. Inoltre a metà degli anni ’80, quando Campbell ha lanciato la sua carriera, c’erano così poche sfilate di moda all’anno che “un modello poteva rimanere a scuola se lo desiderava”, oggi però il lavoro è al netto molto più impegnativo.

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