x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

4 – Montepulciano: il vino nobile

4 – Montepulciano: il vino nobile

Libera creatività dei produttori

Vita non facile quella del Vino Nobile, al fianco dei suoi titanici cugini Chianti e Brunello.
Nonostante ciò il Vino Nobile di Montepulciano è riuscito a farsi notare e conoscere. Inutile dire che anche qui il protagonista è sempre lui, il Sangiovese, che da queste parti prende il nome di Prugnolo Gentile. Un bel nome, che rievoca le atmosfere rinascimentali tipiche della Toscana, che si possono respirare nelle affascinanti stradine racchiuse all’interno delle mura di Montepulciano. Un nome, secondo me, non abbastanza pubblicizzato e che, sempre secondo me, aiuterebbe, e non poco, la diffusione del Vino Nobile nel mondo.

A proposito di nomi, occorre chiarire un piccolo (grande?) equivoco nel quale incorrono molti. Qui parliamo di Vino Nobile prodotto nel territorio di Montepuliciano, da non confondersi dal quasi omonimo Montepulciano d’Abruzzo. Due vini completamente diversi. Purtroppo questa quasi omonimia ha danneggiato non poco il Vino Nobile. Ma il Consorzio ha ben lavorato per risolvere questo problema e la soluzione potrebbe essere prossima.

Il Vino Nobile ha un lungo e prestigioso passato alle sue spalle. Conosciuto già nel 1300 era prodotto ed apprezzato dalle famiglie nobili della zona: da qui sembra trarre origine il suo nome. È stato il primo vino in Italia a potersi fregiare delle fascette della DOCG.

Un vino prodotto, anche in questo caso con uva Sangiovese, ma interpretata in maniera alquanto diversa rispetto al Chianti e Brunello. Diversa soprattutto rispetto al Brunello di Montalcino, dove hanno fatto del Sangiovese “in purezza” il proprio vessillo.

Nel caso del Vino Nobile, invece, è lasciato più spazio alla creatività ed alla fantasia dei produttori. Il disciplinare prevede l’utilizzo di uva Sangiovese per almeno il 70%, Canaiolo (per un massimo del 20%) ed altri vitigni raccomandati e/o autorizzati (per un massimo del 20%) e la possibilità di utilizzo di uve a bacca bianca non aromatiche (per un massimo del 10%).
Per questo motivo è facile ritrovarsi di fronte a diverse tipologie di Vino Nobile: diversi uvaggi, diverse tecniche di vinificazione. Infatti anche nel territorio di Montepulciano, i produttori si dividono tra i “tradizionalisti”, che preferiscono affinare il proprio vino all’interno di botti grandi, e coloro che puntano ad un Vino Nobile “più moderno”, ricorrendo all’utilizzo della barrique.

Grazie all’attività del Consorzio, il Vino Nobile è cresciuto molto in questi ultimi anni. Diverse le aziende che producono vini in grado di ben figurare sulle tavole internazionali. Però, il panorama qualitativo del Vino Nobile resta ancora molto variegato. Per gli amanti di questo vino è importante quindi dedicare un po’ del proprio tempo alla scoperta delle aziende giuste e delle giuste etichette.

Nel bicchiere, il Vino Nobile, si presenta con il tradizionale colore rosso rubino, tipico del Sangiovese, che virerà verso il granato con il passare degli anni. Vino da medio lungo invecchiamento, il Vino Nobile di Montepulciano, prima di essere messo in commercio, deve affinarsi in cantina, per almeno due anni, che salgono a tre per la Riserva. Una volta acquistato, possiamo conservare, in cantina, il nostro Vino, anche per 10 anni ed oltre, a condizione di aver scelto il produttore giusto.
Al naso, il Vino Nobile si distingue per i profumi fruttati e floreali. Se affinato in barrique, si possono apprezzare le tostature tipiche del legno, a patto che non sia troppo invadente. Al palato, si apprezza la presenza di una buona acidità e dei tannini. Questi ultimi, se il Vino Nobile è ben fatto, sono vellutati e non invadenti.
Per quanto riguarda gli abbinamenti, il Vino Nobile, in particolare la Riserva, si accosta bene con i piatti più strutturati della cucina toscana, e non solo: brasati e spezzatini di selvaggina, carne alla griglia, formaggi ben stagionati.

Rosso di Montepulciano.
Come a Montalcino, anche a Montepulciano si produce un vino più “semplice”, ma non banale. Anche in questo caso prende il nome di Rosso. Un vino da bere giovane, da accompagnare con piatti più semplici e di uso più quotidiano: zuppe, paste al sugo di pomodoro, carni più delicate.

Aziende:
Boscarelli, Carpineto, Fattoria del Cerro, Villa S.Anna, Lodola Nuova, Avignonesi, Poliziano.

Andamento annate (fonte Consorzio del Vino Nobile)
Nobile di Montepulciano - Andamento annate (fonte Consorzio del Vino Nobile)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Danilo della Mura