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]]>Alexandre è figlio di Bernard Arnault, nientepopdimeno che l’uomo più ricco al mondo con un patrimonio di 192.4 miliardi di dollari, secondo Forbes. Mentre Jeff Bezos ha costruito la sua fortuna come proprietario del “negozio” più famoso di Internet, Bernard Arnault ha creato la sua ricchezza da una serie di aziende specializzate in articoli di alta fascia. Parliamo di note company di lusso che producono pellami pregiati, abiti di alta moda e liquori “da ricchi”. LVMH è il capostipite di numerosi nomi di fama mondiale nel settore del lusso, tra cui Louis Vuitton, Dior, Celine, Moët, Hennessy e ora Tiffany. Arnault, 72 anni, si è fatto strada in una partecipazione di controllo dell’azienda alla fine degli anni ’80, in una saga che gli è valsa il soprannome di “il lupo in cashmere”. È stato determinante nel forgiarlo in quello che è oggi il più grande venditore di lusso al mondo. Ora Arnault parteciperà al matrimonio del suo secondogenito in Puglia.
«Fidanzato con la mia anima gemella e la mia migliore amica», ha detto ai suoi 119.000 follower su Instagram. Alexandre Arnault ha così rivelato, il 22 dicembre 2020, che si preparava a sposare la sua compagna Geraldine Guyot. Una notizia subito rilanciata dalla diretta interessata, creatrice del marchio D’Estrëe. «Mille volte sì», si è entusiasmata nella didascalia di una foto della coppia. L’annuncio arriva sette mesi dopo il matrimonio di Antoine, il figlio maggiore di Bernard Arnault, e Natalia Vodianova.
Il 28enne, appena nominato vicepresidente dello sviluppo prodotto e della comunicazione di Tiffany & Co, si è infatti trasferito a New York. Proprio come la sua futura moglie che, supervisiona le attività del suo marchio di borse e cappelli dalla loro nuova casa. «Non vedo l’ora di vivere il 2021, un anno entusiasmante con i suoi cambiamenti e nuovi orizzonti,- ha scritto la stilista su Instagram l’8 gennaio- Ci trasferiremo a New York e da lì gestirò @destree». I due futuri coniugi Arnault hanno decido di festeggiare il matrimonio in Puglia.
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]]>Una decisione tutt’altro che scontata, prima d’ora LVMH aveva venduto solo Christian Lacroix (2005), ma, dopo settimane di riflessioni e trattative, il Gruppo LVMH ha raggiunto un accordo e ha venduto Donna Karan International al gruppo americano G-III Apparel per 650 milioni di dollari, circa 590 milioni di euro.
Un’operazione che arriva dopo mesi di risultati deludenti e con la volontà di valorizzare il marchio di moda a cui fanno capo i brand Donna Karan e DKNY. L’acquisto sarà finanziato con nuovo indebitamento, 75 milioni di azioni G-III di nuova emissione, che andranno in portafoglio a Lvmh, più l’emissione di seller note per altri 75 milioni di dollari.
E così Donna Karan ben presto si unirà a marchi come Vilebrequin, Andrew Marc, Marc New York, Bass, G.H. Bass e Weejuns tutti parte di G-III Apparel che detiene tra le altre anche le licenze per Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Karl Lagerfeld.
La cessazione di Donna Karan International da parte di LVMH a G-III Apparel dovrebbe chiudersi infatti a fine 2016 o inizio 2017 come confermato dalle società in una nota congiunta.
Ricordiamo che la fondatrice della maison, Donna Karan, ha lasciato il ruolo di direttore creativo nel 2015, all’indomani dei festeggiamenti per i 30 anni del marchio al suo posto come co-direttori creativi di DKNY sono stati chiamati Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow di Public School. Per il momento, Caroline Brown, ceo di Donna Karan International, è stata confermata.
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]]>Nicolas Ghesquière potrebbe lasciare la direzione creativa di Louis Vuitton.
Mentre Raf Simons, che ha lasciato Dior lo scorso ottobre ed è stato da poco sostituito da Maria Grazia Chiuri, sarebbe sempre più vicino a Calvin Klein, il fashion system si prepara quindi a un altro scossone.
Stando alle ultime indiscrezioni Bernard Arnault, PDG del Gruppo LVMH, sarebbe intenzionato a terminare la collaborazione con Ghesquière.
Arrivato alla direzione creativa di Louis Vuitton a fine del 2013, in sostituzione a Marc Jacobs, Nicolas Ghesquière avrebbe già anche un possibile sostituto. Fonti vicine alla maison hanno infatti riferito all’agenzia Reuters che sono in corso delle trattative con il giovane Jonathan Anderson oggi da Loewe e ex di Versus.
L’ipotesi più plausibile è che Nicolas Ghesquière lasci la direzione creativa di Louis Vuitton subito dopo la sfilata della collezione moda donna alla Parigi Fashion Week, in programma dal 27 settembre al 5 ottobre.
La notizia sta circolando nonostante, subito dopo l’annuncio di Reuters, sia arrivata la smentita da parte di un portavoce del gruppo francese del lusso.
“LVMH smentisce formalmente le notizie erronee secondo le quali Nicolas Ghesquière potrebbe prossimamente lasciare la direzione artistica di Louis Vuitton – ha dichiarato. – Il contratto di Nicolas Ghesquière non è oggetto di rinnovamento e non lo sarà prima della fine del 2018″.
A supporto però delle dichiarazioni delle fonti citate dall’agenzia c’è un’intervista rilasciata dello stesso Nicolas Ghesquière all’emittente francese Canal Plus lo scorso giungo in cui lo stilista aveva dichiarato l’intenzione di voler creare un proprio marchio. In più agli addetti ai lavori è nota la profonda stima che Bernard Arnault e sua figlia Delphine provano per Jonathan Anderson e il cerchio di chiude.
Quel che succederà davvero lo sapremo solo nelle prossime settimane. Intanto Nicolas Ghesquière, dopo aver presentato la cruise collection di Louis Vuitton a Rio, è al lavoro per terminare la collezione moda donna per la primavere estate 2017 che andrà in scena a Parigi.
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]]>E’ ufficiale Maria Grazia Chiuri è il nuovo direttore creativo di Dior.
Dopo l’ufficializzazione da parte di Valentino, avvenuta ieri con un comunicato ufficiale in cui l’Amministratore Delegato Stefano Sassi annunciava l’uscita dal gruppo di Maria Grazia Chiuri e la nomina a unico direttore creativo di Pierpaolo Piccioli, si stava solo aspettando la mossa di Dior, ed è arrivata.
Dopo tanti e insistenti rumors, infatti, la maison ha fatto sapere che sarà proprio la stilista italiana a prendere le redini dell’ufficio stile di Dior. Prima donna alla direzione creativa di Dior, la seconda italiana a ricoprire l’incarico dopo Gianfranco Ferré, Maria Grazia Chiuri si occuperà delle collezioni donna haute couture e ready to wear oltre che degli accessori, prendendo quindi il posto lasciato vacante lo scorso ottobre da Raf Simons.
“Sono entusiasta di dare il benvenuto a Maria Grazia Chiuri nella maison di Christian Dior – ha commentato Sidney Toledano, presidente e amministratore delegato di Christian Dior Couture. – La sua visione della donna, sensuale e poetica, esattamente come lo era quella di Mr. Dior. La sua esperienza nell’arte sartoriale e la sua passione per l’artigianato troverà una perfetta armonia con l’eccezionale know-how dei nostri laboratori”.
“E’ un grande onore entrare a far parte della maison Dior; sono consapevole della grande responsabilità che ho ad essere la prima donna a capo di una casa di moda così profondamente radicata nell’esaltazione della più pura espressione della femminilità – ha dichiarato Maria Grazia Chiuri. – La ricchezza infinita dell’heritage della maison sono sempre stati e continuano ad essere una costante fonte d’ispirazione per il mondo della moda e non vedo l’ora di poter esprimere la mia visione. Sono estremamente grata a Bernard Arnault e a Sidney Toledano per la fiducia che hanno riposto in me”.
La prima collezione firmata da Maria Grazia Chiuri per Dior andrà in scena il 30 settembre in occasione della Parigi Fashion Week dedicata alle anticipazioni moda donna per la primavera estate 2017.
“Il talento di Maria Grazia Chiuri è immenso e riconosciuto internazionalmente. – chiude Bernard Arnault, proprietario del gruppo LVMH di cui Dior fa parte.– Apporterà la sua visione della donna, elegante e moderna, in perfetta armonia con i codici della maison e l’eredità creativa di Monsieur Dior”.
Superfluo dire che l’attesa di vedere lei, ma anche il suo partner da sempre Pierpaolo Piccioli, lavorare senza spalla è altissima e che non ci resta che aspettare solo pochi mesi, certi dell’assoluto talento di entrambi.
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]]>L'articolo Love Ball 2016, Natalia Vodianova porta a Parigi le star proviene da Luxgallery.
]]>Grande successo per il Love Ball 2016 che ha portato a Parigi uno stuolo di star degno del tappeto rosso degli Oscar.
Mentre a Londra era in corso l’annuale Serpentine Gallery Summer Party, evento in cui viene presentato il padiglione allestito dalla celebre galleria londinese nei giardini di Kensington, quest’anno firmato da Bjarke Ingels Group e sponsorizzato da Tommy Hilfiger, ecco che a Parigi, durante la fashion week dedicata all’haute couture, andava in scena il tradizionale party charity organizzato da Natalia Vodianova.
Nato per raccogliere fondi a sostegno della Naked Heart Foundation, associazione fondata proprio dalla top model nel 2006 per aiutare i bambini meno fortunati che vivono in Russia attraverso la realizzazioni di parchi giochi e mirate operazione di sostegno alle famiglie bisognose attraverso i servizi sociali, il Love Ball 2016 è stato ospitato dalla Fondation Louis Vuitton.
Giunto alla quinta edizione, il gala non poteva che avere un titolo più iconico: The Art of Giving, l’arte del dare. Giocato in casa, Natalia Vodianova è legata a Antoine Arnault figlio di Bernard Arnault, presidente del Gruppo LVMH / Moët Hennessy Louis Vuitton, che ha patrocinato l’evento ed erano 250 gli illustri ospiti del Love Ball 2016.
La serata è iniziata con un cocktail in cui gli ospiti hanno potuto osservare da vicino le opere di arte contemporanea, selezionate da Jean-Paul Claverie e Sandra Nedvetskaia per andare all’asta a favore di Naked Heart Foundation.
Tra i primi ad arrivare Kanye West, Laetitia Casta, Riccardo Tisci, Marc Jacobs, Christian Louboutin, Olivia Parlemo e Mario Testino. Ad attirare l’attenzione ci ha pensato poi Paris Hilton con un abito scintillante e decisamente osè.
Insomma, dopo aver ospitato l’amfAR Gala 2016 ecco che, grazie a The Art of Giving Love Ball, Parigi oltre ad essere stata capitale della moda, questa settimana conquista il titolo di capitale del charity, e intanto tutto è pronto per ospitare domenica 10 luglio la finalissima di Euro 2016 tra Portogallo e Francia.
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]]>L'articolo Fendi compie 90 anni e festeggia a Roma proviene da Luxgallery.
]]>Nel 2016 Fendi festeggia i 90 anni dalla sua fondazione.
La maison del lusso made in Italy ha deciso di celebrare questo suo importante anniversario partecipando a AltaRoma 2016, la settimana dell’haute couture capitolina in programma per luglio 2016.
In passerella, lo show è fissato per il 7 luglio 2016, Karl Lagerfeld e Silvia Venturini Fendi presenteranno la collezione haute couture per l’inverno 2016 di Fendi in cui le protagoniste assolute saranno però le pellicce, core business della maison che fonda le sue origini proprio come piccolo atelier di pellicceria e laboratorio di pelletteria.
Grande il riserbo sulle creazioni che andranno in scena a Roma. Quello che si sa però è che l’Haute Fourrure Collection inverno 2016 di Fendi si comporrà di capi inediti ognuno dei quali realizzato artigianalmente rendendo omaggio alla tecnica e alla tradizione per un risultato che sia la massima espressione della qualità creativa che dal 1926, quando ha aperto i battenti in Via del Plebiscito la sua prima boutique, a oggi ha sempre distinto le creazioni della maison.
Fendi, che ha debuttato con l’Haute Fourrure Collection nel luglio 2015 a Parigi, torna per l’importante occasione nella sua città d’origine. Un location scelta di sicuro non a caso.
Roma, infatti, è la città dove Fendi è nata e tuttora ha l’headquarter, e dove da poco più di un mese è stato inaugurato ufficialmente Palazzo Fendi. L’elegante edificio capitolino ospita la più grande boutique al mondo del brand oltre a una suite per ospitare vip (Palazzo Privè), 7 eleganti Fendi Private Suites, il primo hotel di lusso firmato dalla griffe romana, e il ristorante giapponese Zuma.
La maison oggi di proprietà del Gruppo Lvmh festeggia il suo 90esimo anniversario con vendite che hanno registrato nell’ultimo anno una forte crescita forse anche grazie a questo suo ultimo nuovo progetto dedicato alle pellicce.
L’Haute Fourrure Collection di Fendi, nata per celebrare i 50 anni di direzione creativa di Karl Lagerfeld, in pochi mesi ha raggiunto importanti risultati commerciali registrando numerosi ordini.
“Una sfilata di Haute Fourrure a Roma è il modo migliore per celebrare i 90 anni di Fendi – commenta Pietro Beccari, AD e presidente del marchio -, un’occasione unica per esprimere le nostre radici, l’audace creatività e la più elevata artigianalità che da sempre ci contraddistinguono nella pellicceria. Roma è la Città Eterna, un luogo magico, che rappresenta perfettamente i valori di Fendi, la sua tradizione e la sua storia, con uno sguardo rivolto sempre al futuro”.
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]]>A maggio 2016 tornano le Journées Particuliéres 2016 del Gruppo LVMH. Alcune delle più importati griffe del gruppo apriranno le porte ai loro estimatori. Luoghi segreti ai più, spesso custoditi in palazzi storici dalla bellezza unica, aperti per 3 giorni, dal 20 al 22 maggio 2016.
Terza edizione della manifestazione, dopo il successo del 2011 e del 2013, grazie alle Journées Particuliéres 2016, per tutto il weekend, oltre 40 maison del Gruppo LVMH mostreranno i loro quartier generali ma anche i laboratori rendendo omaggio al savoir-faire artigianale e al lavoro che sta dietro alle collezioni mostrate in passerella e nei negozi.
Sono 51 per l’esattezza i luoghi aperti al pubblico dal 20 al 22 maggio 2016 tra Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Svizzera e Polonia divisi tra moda e pelletteria, profumi e cosmetici, orologi e gioielli e vini e alcolici.
Qualche esempio? La nuova sede di Fendi nel Palazzo della Civiltà Italiana a Roma, il lanificio di Loro Piana a Roccapietra (Vercelli), l’atelier di Louis Vuitton a Fiesso D’Artico (Venezia), e poi ancora la boutique di Bulgari in Via Condotti.
Guardare e toccare con mano. Durante le Journées Particuliéres 2016 Emilio Pucci e Acqua di Parma, ad esempio, organizzeranno alcuni workshop i prima alla Villa di Granaiolo a Castelfiorentino mentre i secondi nella boutique di Piazza di Spagna a Roma.
Volando a Parigi si potrà visitate i Salons di Christian Dior in Avenue Montaigne, i Salons Chaumet passando per l’atelier di calzature Berluti e, per la prima volta, il sito di produzione Guerlain a Chartres.
Louis Vuitton, oltre alla Fondazione Louis Vuitton, aprirà i laboratori di Asnières e quelli a Sainte-Florence in Vandea, mentre Moet & Chandon la scuola di viticoltura e il laboratorio di ricerca a Épernay.
Per consultare il calendario ufficiale delle Journées Particuliéres 2016 by LVMH basta andare sul sito dedicato.
Ricordate di pre-registrarvi già da ora, le iscrizioni vere e proprie apriranno il 21 aprile ma nelle passate edizioni i posti disponibili, vista la rarità della manifestazione, sono andati a ruba in pochissimo tempo, meglio portarsi avanti.
www.lvmh.com/lesjourneesparticulieres
https://www.youtube.com/watch?v=nE6f7Df0PHQ
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]]>L'articolo Céline perde Phoebe Philo? proviene da Luxgallery.
]]>Il rutilante mondo della moda ci ha abituato a non abbassare mai la guardia.
I presunti addii ai vertici delle maison, anche i più eclatanti, non sono mai da escludere a priori, basti pensare ai più recenti cambi di poltrona da Dior e Lanvin passando per Ermenegildo Zegna.
L’ultima ad aggiungersi alla lista potrebbe proprio essere Phoebe Philo, che di Céline ne è l’artefice del successo.
Diventata direttrice creativa nel 2008, secondo The Fashion Law la designer inglese potrebbe lasciare la griffe, che fa capo al Gruppo LVMH, subito dopo la commercializzazione della collezione per l’autunno inverno 2016-2017, la cui sfilata andrà in scena fra poche settimane alla Parigi Fashion Week.
Sempre stando ai rumors sembrerebbe che Phoebe Philo starebbe trattando da tempo con il Gruppo Richemont, per un possibile approdo da Azzedine Alaïa, il marchio fino a oggi capitanato brillantemente dal suo fondatore nonostante i suoi 76 anni.
“Smentiamo formalmente qualsiasi rumor a proposito di possibili cambiamenti alla direzione creativa” fanno sapere da Azzedine Alaïa. A fronte di questo secco comunicato di smentita il chiacchiericcio avrebbe dovuto fermarsi, e invece…
A noi non resta che aspettare!
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]]>Il Palazzo della Civiltà Italiana sarà per i prossimi 15 anni la nuova sede della Maison italiana che potrà contare su 12mila metri quadrati distribuiti su 6 piani: un’area espositiva di circa 1000 metri quadrati al pian terreno sarà allestita con mostre aperte al pubblico dedicate all’artigianalità made in Italy.
Altro elegante edificio della Capitale gestito dalla Maison è Palazzo Fendi in Largo Goldoni che ospita la più grande boutique al mondo del brand oltre a 7 eleganti Fendi Private Suites, il primo hotel di lusso firmato dalla griffe romana.
Sia nelle Suite così come nelle aree comuni, sono stati utilizzati materiali pregiati come marmi italiani provenienti dalle cave di Carrara per le pareti e i pavimenti dei bagni, mentre i pavimenti delle Suite sono realizzati nella calda essenza del legno di rovere.
L’atmosfera intima e lussuosa delle Private Suites è esaltata dall’attenta e raffinata selezione degli arredi che magistralmente accosta gli eleganti imbottiti e l’inedita linea di lampade entrambi parte di una collezione esclusiva firmata Fendi Casa. Completano l’interior design mobili ed oggetti di pregio realizzati dai nomi eccellenti del design italiano moderno ed edizioni limitate disegnate da alcuni tra i più apprezzati designer contemporanei e provenienti dalla collezione privata della Maison.
“La novità rappresenta il nuovo modo di porsi di Fendi come un marchio lifestyle a tutto tondo – ha spiegato alla stampa il CEO Pietro Beccari. – Non c’è un luogo migliore in cui comprendere esattamente la nostra visione del lusso”.
All’esperienza dello shopping nella rinnovata boutique Fendi a Roma si unisce così il privilegio di soggiornare all’interno dell’albergo 5 stelle della Maison.
L’apertura di Palazzo Fendi è prevista per il 5 dicembre, anche se l’inaugurazione ufficiale è attesa per l’anno prossimo.
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]]>Proprio ieri la maison romana ha tolto le ultime impalcature dalla maestosa vasca in travertino e marmo, realizzata da Nicola Salvi su volere di Papa Clemente XII.
Il grande cantiere, diretto dai tecnici della Sovrintendenza capitolina e condotto da 3 ditte italiane, si è articolato in più fasi: prima si è intervenuto sulla statua di Oceano e sull’edicola, poi sulle due ali del prospetto, quindi sulla scogliera e, da ultimo, sulla vasca che è stata revisionata e impermeabilizzata.
Le migliaia di persone accalcate sulla piazza per assistere al taglio di nastro testimoniano non solo curiosità ma anche l’universale affetto per un grande capolavoro, uno dei simboli della Città Eterna (“una fontana, un simbolo di vita e di rinascita”, ha sottolineato il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce) che ha ritrovato tutta la sua bellezza.
L’intervento di manutenzione, durato 17 mesi e non 20 come previsto all’inizio, è costato 2.180mila euro, che diventano 2.5 milioni se si aggiungono anche le Quattro Fontane, restaurate con una donazione di casa Fendi e inaugurate lo scorso marzo.
La statua di Oceano alla guida del cocchio a forma di conchiglia, trainato dal cavallo iroso e dal cavallo placido, è finalmente tornato ad ammirare lo scorrere spettacolare dell’acqua e i celebri lanci della monetina in tutta la sua maestà.
Anche un altro monumento simbolo di Roma potrà tornare a breve al suo antico splendore grazie al restauro griffato Brioni della Fontana del Babuino, costituita da una vasca di epoca romana in granito grigio sulla quale è collocata una statua a grandezza naturale in tufo scolpito, raffigurante un Sileno disteso su una scogliera.
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