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Nuovo Dpcm: no alle feste, no al calcetto, sì alle palestre. Via libera alle nuove restrizioni decise dal Governo

Nuovo Dpcm: no alle feste, no al calcetto, sì alle palestre. Via libera alle nuove restrizioni decise dal Governo

Il nuovo Dpcm è stato abrogato proprio ieri sera, quando il Governo si è riunito per decidere le nuove restrizioni E di novità ce ne sono parecchie: stop alle gite scolastiche, no al calcetto e alle feste, sì alle palestre e all’attività fisica. Il Dpcm durerà per 30 giorni. Il premier Conte esclude un nuovo lockdown totale ( probabilmente significa nazionale), ma già si predispone nel dire che «si potrebbe pensare a lockdown circoscritti». Espressione che comunque nessuno sa esattamente che cosa voglia significare nella realtà concreta delle cose.

Le novità sul nuovo Dpcm: tempo libero, eventi, feste e molto altro. L’obbligo di mascherine (dispositivi di protezione delle vie respiratorie) in luoghi chiusi e all’aperto

Il punto cruciale e focus del nuovo Dpcm (per limitare i contagi da Covid-19) si impegnerà e condenserà soprattutto sulla vita sociale e nelle aree della movida. Per cui le feste saranno vietate comprese attività quali il calcetto. L’articolo 1 del Dpcm definisce che “è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. Dal seguente obbligo è ovviamente escluso “chi fa attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni, i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”.

Focus del nuovo Decreto: feste e movida. Quali sono le novità a riguardo?

Vietate le serate nei locali. Il nuovo Dpcm è molto chiaro e lineare sulle nuove regole e linee guida da rispettare all’interno dei luoghi della movida. Dove è sicuramente più facile (se non inevitabile) creare assembramenti. Feste di compleanno, di laurea, e le altre così definite “feste” saranno vietate nei locali pubblici e nelle discoteche. Secondo il Dpcm «sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto». Per quanto riguarda i matrimoni e le altre cerimonie il limite massimo di persone partecipanti è di 30 invitati. Per i banchetti e buffet «viene fissato il limite di 30 invitati seguendo comunque le regole già previste dai protocolli» . Dunque rimane il distanziamento sociale di un metro tra le persone e l’obbligo di mascherina quando non si è seduti al tavolo. Nonostante le misure di sicurezza, meglio se il personale di sala si presti a distribuire cibo e bevande.

Bar e ristoranti: cosa prevede per loro il nuovo Dpcm?

Per i bar e ristoranti queste le nuove novità sono le seguenti: si potrà stare dentro e fuori ma sempre seduti, altrimenti è vietato rimanere oltre le ore 21.00. Inoltre dovranno chiudere alle ore 24.00, perché il provvedimento del governo ribadisce ovviamente il divieto di assembramento. Ma «le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite sino alle ore 24 con servizio al tavolo e sino alle ore 21 in assenza di servizio al tavolo». Restano chiuse le sale da ballo e discoteche, all’aperto o al chiuso, mentre sono permesse fiere e congressi. «Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale». Ragion per cui le palestre sono ammesse ma il calcetto con gli amici per fini amatoriali e divertimento no. Purché rispettino i protocolli e le linee guida già approvate dal nuovo Dpcm.

Cinema e concerti ed eventi

Limite di 200 partecipanti al chiuso e 1000 all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e di assegnazione dei posti a sedere. Sospesi gli eventi che implichino assembramenti. Regioni e Province autonome potranno stabilire, d’intesa con il Ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori. Soprattutto in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche delle sedi degli eventi.

Gli stadi

La legge sugli stadi approvata questa notte dal Governo prevede: «la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina».