43 anni fa moriva Maria Callas, la più grande cantante lirica di tutti i tempi, che ha conquistato i principali teatri del mondo con la sua voce inarrivabile e la potenza scenica con cui riusciva ad interpretare i suoi personaggi. L’appellativo ‘Divina’ dà l’idea di ciò che ha rappresentato la Callas nel panorama musicale del Novecento. Grazie alle sue straordinarie doti, la soprano ha contribuito a riscoprire titoli che mancavano di interpreti adeguate come Il Turco in Italia di Rossini, Il pirata di Bellini, Anna Bolena di Donizetti, Macbeth di Verdi, Medea di Cherubini.
Maria Callas curiosità, luci e ombre della più grande cantante lirica della storia
Nata il 2 dicembre 1923 a New York da genitori greci, Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos, nota ai più come Maria Callas, ha dimostrato di avere un gran talento sin da bambina. Per questo la madre e il padre le imposero una vita di sacrifici: «Fu sfruttata come un enfant prodige; non visse l’infanzia, come non visse la giovinezza. Ecco perché si bruciò in questo suo desiderio finalmente realizzato di follia, di divertimento, con Aristotele Onassis. Lui le fece vivere quello che lei non aveva mai provato prima» scrive il giornalista Alfonso Signorini, autore di un romanzo dedicato alla soprano. A 5 anni venne investita da un’auto: a causa di quell’incidente la Callas restò in coma per circa un mese. Con la madre, che nel frattempo si era separata dal marito, la piccola Maria si trasferì in Grecia, dove cominciò a studiare al conservatorio canto.
L’incontro con l’imprenditore Giovanni Battista Meneghini, i primi successi e il dimagrimento repentino
Nel 1942 il successo con con Puccini e la Tosca, poi l’accusa di collaborazionismo, soltanto perché aveva cantato anche con compagnie dirette da tedeschi e italiani. Un fatto che la spinse a recarsi di nuovo a New York, dove faceva fatica ad emergere. Decisivo l’incontro con il tenore Giovanni Zenatello, che nel 1947 la scritturò per la Gioconda di Ponchielli all’Arena di Verona. Un ruolo che le diede l’occasione di conoscere l’industriale Giovanni Battista Meneghini. Questi si innamorò perdutamente di lei, tanto da diventare il suo manager. Un’accoppiata vincente nella sfera pubblica tanto in quella privata. Maria Callas di lì a poco diventò l’idolo di tutti i teatri e accettò la proposta di matrimonio di Meneghini. Tra il 1952 e il 1954 la Callas interpretò ben 7 opere, divenne un mito e perse 28 chili. Riguardo al repentino cambiamento di peso (da 94 kg passò a 64) è stato scritto di tutto: alcuni biografi raccontano addirittura che la soprano disperata avesse volontariamente ingoiato la larva di una tenia pur di dimagrire.
Maria Callas e la storia d’amore con Aristotele Onassis: l’inizio delle fine, che successe
A turbare la sua vita coniugale l’armatore greco Aristotele Onassis. Tra i due nacque una relazione, che spinse la Callas a lasciare il marito. Quando la storia con quest’ultimo divenne di dominio pubblico, non mancarono polemiche, dovute soprattutto alla notevole differenza d’età. La liason con Onassis, durata dieci anni, coincise col periodo più difficile della carriera della Callas: l’artista iniziò a soffrire di afonia; cominciò a disertare i teatri e quel che è peggio non rispettò i contratti con gli agenti. Maria Callas continuò ad andare in scena con fortune alterne fino al 1965, ma non resse i continui tradimenti di Onassis che nel 1968 le preferì l’ex first lady americana Jackie Kennedy. L’inizio della fine: la soprano cadde in depressione. Perse nel giro di pochi mesi due amici cari: Pierpaolo Pasolini e Luchino Visconti. Non mangiava più, rifiutava di mostrarsi in pubblico. Il 16 settembre 1977 la Divina venne ritrovata senza vita nella sua casa. L’ultima tournée mondiale della più grande cantante lirica della storia risale al 1974. Leggi anche l’articolo —> Monica Bellucci oggi. Capelli tendenza Estate 2020: bob is the way