
Le “grand dames” dell’hotellerie mondiale
1908-2008. Si celebra quest’anno il centenario di alcuni dei più esclusivi hotel internazionali. Proponiamo allora un viaggio nel Vecchio Continente, in Italia e nel Nuovo Mondo, per godere della storia e del fascino di quelli che sono alcuni tra i più famosi resort.
La prima tappa sono le Americhe. Qui, due hotel sono impegnati a “spegnere le candeline” del venerabile traguardo.
A Victoria, Canada tocca al Fairmont Empress, con la sua vista straordinaria sul porto interno della città. Qui è racchiusa tutta l’energia di Vancouver Island.
Dopo l’apertura nel 1907 del Fairmont di San Francisco, i viaggiatori di inizio secolo identificarono questo di Victoria come una realtà alberghiera inarrivabile, grazie anche al suo sevizio familiare. Al Fairmont hanno alloggiato reali, politici, stelle del palcoscenico e dello schermo. E al Fairmont sono avvenuti eventi memorabili: dalla firma della carta delle Nazioni Unite all’apertura, nel 2006, di un esclusivo resort dello stesso brand, il Fairmont Mayakoba, che ha ospitato il primo PGA Golf Tour in Messico. Dopo una ristrutturazione avvenuta nel 2003, oggi il Fairmont offre ai suoi ospiti un ambiente elegante, ricco di decorazioni esclusive e di straordinari servizi, tra i quali, la possibilità di scegliere tra due ristoranti pluripremiati.
Un’atmosfera più esuberante ma sempre lussuosa si respira al Plaza di Cuba, l’hotel storico alle porte de L’Avana Vecchia.
Il terreno su cui sorge fu conquistato dagli Spagnoli nel 1592. Solo durante l’Ottocento vi venne costruito un edificio dove si insediò la redazione del giornale ‘El Diario de la Marina’ e, nel secolo successivo, fu reso un albergo dal cittadino statunitense Fletcher Smith.
Nel 1906 lo stesso edificio divenne la palazzina privata della ricca famiglia del Marchese Leopoldo Carvajal Pinar del Rio, che lo inaugurò ufficialmente con un ballo nel gennaio 1909.
Tra gli ospiti illustri, negli anni Trenta, si ricorda Albert Einstein, mentre negli anni Cinquanta vi fu aperto un casinò, poi distrutto con la Rivoluzione.
Oggi il Plaza mantiene la sua atmosfera eclettica e, tra le opere d’arte originali del periodo coloniale in esso contenute, una figura femminile in marmo di Carrara continua a dare il benvenuto al visitatore.