Tra eccellenze enogastronomiche e presidi Slow Food
I weekend fuori porta sono ossigeno per la nostra mente e toccasana per l’umore.
Paesaggi mozzafiato, città uniche, mare stupendo e proposte enogastronomiche senza rivali fanno della Toscana la regione ideale per una toccata e fuga alla ricerca di libertà e benessere.
Se quello che state cercando è una pausa in un luogo ancora inesplorato e dove degusare i sapori della terra ecco che la Valle del Serchio, zona tra le Alpi Apuane e l’Appennino dove scorre l’omonimo fiume, è quello che fa al caso vostro.
Distretto compreso tra la città di Lucca a sud e la Garfagnana a nord, qui vi sembrerà di tornare indietro nel tempo grazie a piccoli borghi di grande storia dove si respira lo stretto legame con le tradizioni.
Tanti gli ospiti illustri che nei secoli si sono fatti ispirare da questo luogo incantato. Giovanni Pascoli, che scelse Barga come terra d’adozione, e poi Carducci, Montale, Dumas, Byron, Shelley e Puccini.
A custodire invece le eccellenze enogastronomiche i tanti presidi Slow Food che offrono a gourmet e intenditori la straordinaria possibilità di scoprire le tipicità del territorio.
Da Biroldo, particolare e antico sanguinaccio prodotto con carne di maiale e spezie, al Pane di patate, lavorato come da tradizione con le patate bollite e poi schiacciate nell’impasto e cotto nel forno a legna, passando per il Prosciutto Bazzone. E poi ancora la Mondiola, i funghi porcini, il Farro IGP, la Trota.
Nella Valle del Serchio, cultura, natura, arte e storia conviviono e ragalano splendidi momenti di relax da trascorrere in famiglia o tra amici. Ecco dunque che vi proponiamo un itinerario per un weekend da trscorrere “tra eccellenze enogastronomiche e presidi Slow Food nella Valle del Serchio”.
1° giorno
• visita di Barga (da non perdere la casa-museo di Giovanni Pascoli, il Duomo di San Cristoforo, le Porte del Castello, il Barga Jazz Club);
• degustazione di vini biodinamici nella vigna del Podere Concori di Gabriele da Prato a Gallicano;
2° giorno
• visita di Ghivizzano, uno dei pochi borghi esistenti lungo la Valle del Serchio a mantenere quasi integra la sua struttura medievale (da non perdere il Castello con la Torre e la Casermetta di Castruccio e l’antica chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo);
• visita di Borgo a Mozzano (da non perdere il ponte della Maddalena, noto come Ponte del Diavolo, fatto costruire da Matilde di Canossa, che attraversa il Serchio con tre arcate asimmetriche);
• visita di Pescaglia (da non perdere il Teatrino di Vetriano, aperto al pubblico la prima e la terza domenica del mese, in tutti gli altri giorni dell’anno solo visita guidata su prenotazione);
• degustazione di Biroldo (presidio Slow Food), Mondiola e Prosciutto Bazzone (presidio Slow Food) presso l’Antica Norcineria;
3° giorno
• visita di Castelnuovo Garfagnana (da non perdere la Rocca Ariostesca, gli storici “rioni”, il Teatro Comunale Vittorio Alfieri e la Fortezza di Mont’Alfonso)
• visita al paese di Isola Santa, nel cuore delle Alpi Apuane, con passeggiata sul lago (artificiale) dalle acque verdi smeraldo, popolato da trote fario;
• visita della Fortezza delle Verrucole a San Romano, che è considerata la più importante vestigia medievale della zona e, grazie alla sua posizione su un rilievo di circa 600 metri d’altezza, domina le Alpi Apuane, gli Appennini e gran parte del fondovalle;
• degustazione di birra di farro presso il birrificio artigianale La Petrognola di Roberto Giannarelli (che produce due tipologie di birra al farro: la nera e l’ambrata);
• degustazione del pane di patate (Presidio Slow Food) da Paolo Magazzini a Piazza al Serchio.