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Salvatore Ferragamo, Poletto per il rilancio

Salvatore Ferragamo

Aziende made in Italy quotate in Borsa, la rubrica: oggi parliamo di Salvatore Ferragamo

Ha da poco lasciato la guida di Salvatore Ferragamo Michele Norsa. L’amministratore delegato, nel gruppo dal 2006 e convinto promotore della Quotazione, avvenuta nel 2011, continuerà a collaborare con la maison fiorentina in veste di direttore non esecutivo.

Michele Norsa fu voluto in Ferragamo proprio per la sua esperienza di mercati azionari: nel 2002 svolse un ruolo chiave nello spin-off di Valentino Fashion Group dalle attività di Marzotto.

Oggi il gruppo è in più di cento Paesi, oltre sessanta con presenze dirette di negozi monomarca, con un fatturato superiore al miliardo di euro. Al suo posto Eraldo Poletto, già AD di Furla.

Il settore della moda vive un momento di grandi sfide dove la scelta è tra un contenimento quasi esasperato dei costi, come nel caso di Burberry e una ricerca ancora più maniacale del prodotto. Su questa strada sembra orientatata Salvatore Ferragamo.

Dalla sua quotazione il titolo è raddoppiato di valore in cinque anni, tra i più faticosi per la borsa italiana.
Per un investitore prudente rappresenta senz’altro buon valore: il titolo paga un dividendo del due per cento e vende a multipli degli utili molto contenuti rispetto alla media di settore, intorno alle venti volte.
Ancora più importante, per risparmiatori sempre più attenti alla situazione delle banche italiane, la società ha un indebitamento quasi nullo: garanzia che in qualsiasi contesto finanziario un gruppo che si autofinanzia e vende in tutto il mondo continuerà a fare bene.

Alessandro Milesi
www.finanze.net