Il convegno organizzato dall’Accademia Italiana della Cucina si terrà a Siena il 16 e 17 marzo a Santa Maria della Scala
Il 16 e 17 marzo a Siena si svolgerà il convegno “Panforte e i dolci tipici senesi” organizzato dall’Accademia Italiana della Cucina presso gli spazi di Santa Maria della Scala. Leggenda, storia e tradizioni, si alterneranno a dati della realtà economica. Si comincia con la visita ad un’industria di produzione di panforte, cavallucci, copate e ricciarelli e una cena nell’atmosfera surreale dell’Enoteca italiana nei bastioni medicei della Fortezza, per passare all’inizio dei lavori nel complesso museale del Santa Maria della Scala. Studiosi, docenti universitari, gastronomi ed appassionati di tradizioni si alterneranno nel dibattito, condotto da Zeffiro Ciuffoletti, ordinario presso l’Università di Firenze e Accademico della Delegazione di Firenze Pitti, dopo un saluto di benvenuto del delegato provinciale Lorenzo Nepi. Chiuderà i lavori il presidente nazionale dell’Accademia Italiana della Cucina Giuseppe Dell’Osso.
Durante il convegno verrà presentato il libro “Panforte, un dolce che dura nel tempo” curato da Alberto Scarampi de Pruney con testi di Alessandro Leoncini, Carlo Fini e Giovanni Righi Parenti. L’appuntamento senese sarà anche l’occasione per gustare pietanze da antiche ricette riproposte da cuochi senesi che stupiranno presentando primi piatti, ma anche secondi di selvaggina e cacciagione elaborati con salse a base di panforte, per arrivare alla proposta dei dolci tradizionali senesi rivisitati in chiave moderna. E sarà anche l’occasione per vedere una partita dell'”Antico Gioco del Panforte”.
Dal convegno senese molte le curiosità: si scoprirà perché per colpa delle spezie usate per i loro dolci i senesi finirono nell’Inferno di Dante. Fra le “chicche” storiche che usciranno dal convegno si scoprirà anche come i marzapani, antenati dei Ricciarelli, fossero ricoperti di lamine d’oro se realizzati in versione preziosa da banchetto, le stesse lamine realizzate dai “battiloro” con cui si preparavano i fondi dorati delle tavole delle Madonne senesi e come ai primi del Novecento si scoprì quanto il Panforte fosse indicato per contrastare il mal di mare.