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Orologi, culto e ossessione

Su Luxgallery la nuova sezione in collaborazione con Paolo Gobbi

Culto, passione, ossessione, mania: questo e molto altro portiamo al polso o nel taschino quando parliamo di orologi. Sfere e rubini, alternanze e bariletti, tourbillon e scappamenti: parole di un vocabolario magico-alchemico-meccanico che rimanda all’illusione tutta umana di imbrigliare, frazionare e, di conseguenza, dominare il tempo. Non è certo un caso se il vocabolo latino tempus pare si colleghi al greco temno, ossia “separo, divido“, do quindi forma e sostanza matematiche a un concetto che matematico non vuole essere e che, da sempre, sgomenta e insieme affascina l’uomo.

Il tempus edax rerum di Ovidio (“tempo divoratore delle cose“) fa meno paura se è racchiuso in una cassa; e per sentirci ancora più sicuri lo sminuzziamo, lo frazioniamo, lo costringiamo a esprimersi tramite ingranaggi e lancette che noi e solo noi regoliamo. Forti di questo illusorio potere, siamo liberi di farci prendere dal piacere della ricerca estetica, per cui l’orologio assume mille forme e mille funzioni. Dagli gnomoni e dalle clessidre dell’antichità agli orologi atomici di un oggi che è già domani, passando per il “mobile ordigno di dentate rote” barocco; tutto, negli orologi, ci parla di quelle quattro parole con cui abbiamo aperto questo editoriale: culto, passione, ossessione, mania.

Ecco perché debutta oggi su Luxgallery una nuova sezione dedicata agli orologi, che abbiamo scelto di scorporare dalla categoria Fashion e alla quale abbiamo voluto dare vita e autonomia proprie. Perché l’orologio, l’abbiamo visto, non è solo un oggetto di lusso; perché il suo valore non è dato tanto dal materiale di cui è fatto quanto, soprattutto, da chi e da come è creato; perché da “giocattolo” maschile è ormai una passione trasversale a uomini e donne, cultori della bellezza e della perfezione; perché questa nuova sezione si avvarrà della collaborazione di un grande esperto come Paolo Gobbi, firma giornalistica di indiscussa autorevolezza nel panorama dell’alta orologeria. E allora buona lettura a tutti. Anzi, buon tempo.

Davide Passoni