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Love is Love: la moda si colora di arcobaleno

Love is Love: la moda si colora di arcobaleno

“Love is Love”: il mio punto di vista

“L’amore ci rende liberi”. E la libertà ci permette di scoprire il significato più profondo dell’amore. Gli antichi, in questi casi, affermavano “Conditio sine qua non”. Due condizioni secondo le quali l’uno non può coesistere senza l’altro, e viceversa. Sinonimo che la libertà di amare senza limiti, condizionamenti e pregiudizi, fa parte dell’essere umano nella sua essenza più profonda. Da sempre.

In fondo, nessuno basta mai a se stesso, e ricerca la sua metà. Il celebre “Mito delle metà” che troviamo nell’ omonimo Simposio di Platone. “Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione…” Che sia maschio, femmina, ermafrodita o di qualsiasi altra natura. L’importante è che si tratti di amore con la A maiuscola. Esso ci nutre nell’intimità. È un dono che ci viene consegnato incondizionatamente e che dobbiamo custodire con cura e dedizione.

La teoria dell’amore incondizionato nasce dalle osservazioni di John Bowlby, (direttamente dai miei studi liceali) autore della trilogia di libri come Attaccamento e perdita. Rappresenta l’amore totalmente disinteressato, senza pretendere nulla in cambio. La moda, è sempre stata sensibile a queste tematiche riguardo l’amore libero e incondizionato. Promotrice del sentimento in tutte le sue forme, senza limiti di genere, simbolo della bellezza di ogni diversità.

Estremizzazione o emancipazione?

Sono in molti a pensare che il Pride sia un evento portato eccessivamente ai suoi estremi, talora perdendo di vista il vero senso dell’iniziativa. Milioni di persone in tutto il mondo hanno festeggiato i 50 anni del movimento #lgbt, nella libertà delle forme e dei travestimenti. Cenni di trasgressione e baci saffici gioiosamente esibiti, considerati da una parte di pubblico solo mero esibizionismo. Qual è la verità? La legge morale che governa il buon senso? “La parola ‘gay’ significa felice, gioioso. Dobbiamo dimostrare al mondo, alla gente, che ci siamo anche noi là fuori”. Forse è solo un modo per attirare l’attenzione, rispetto ad un senso comune troppo distratto e sordo alle esigenze di chi non si vuole conformare ad uno standard ben preciso. «La mia libertà protegge la tua». Così recitavano diversi cartelli presenti in piazza a Roma, dove si è tenuto uno degli eventi Rainbow. Estremizzazione o emancipazione? Oscurantismo o rivendicazione della famiglia tradizionale? Questi sono i grandi temi e dibattiti del nuovo millennio.

La moda a tinte rainbow

Colori sgargianti illuminano accessori e abiti, capsule collection appositamente dedicate invadono il mercato del fashion durante il mese di giugno. Il Pride Month, è l’orgoglio incontrastato della comunità LGBTQ. Non solo abiti e accessori multicolor: zaini, cappellini, magliette create appositamente per l’evento, tutto ( ovviamente) in tono rainbow. Colori che richiamano emozioni quali la felicità, l’allegria e la luminosità; complici di un’energia positiva, proprio quando sul finire della tempesta compare l’arcobaleno.

Donatella Versace, prima su tutti

E così, i designers e le top model più celebri di sempre, scendono in piazza per distruggere le barriere dell’odio e del pregiudizio. Donatella Versace, ambasciatrice del WorldPride, in prima linea a New York, ha sfoggiato per l’occasione un look più glamour che mai, con stivali e un abito ricchi di paillettes variopinte. In ricordo, dei moti sul finire degli anni 60’, che hanno messo fine alle persecuzioni della comunità omosessuale. Al termine di queste proteste contro la discriminazione, la comunità LGBTQ , è stata finalmente “liberata” e libera di esprimersi e di vivere la propria sessualità senza andare incontro ad arresti o comunque provvedimenti legali.

Maison di moda a favore dei colori del Pride

Una realtà, fino a ieri considerata un tabù vero e proprio, che tuttora presenta ancora delle resistenze. Fortunatamente, in diverse parti del mondo, si è raggiunta la libertà di espressione e di amore senza vergogna e condizionamenti. Oltre alla maison Versace, che vede come regina incontrastata Donatella Versace, altre case di moda hanno sposato questa filosofia che si ispira ai colori del Pride. Levi’s, Diesel, H&M, Asos Design, Converse, Alcott LA, Polo Ralph Lauren, Michael Kors ed infine Primark. “Freedom” a qualunque costo.

Il mese del Gay Pride è qui ed il trucco arcobaleno diventa necessario!

La fine di una persecuzione che dura da troppi decenni, e che arrivati al 2019, non dovrebbe più esistere. Originalità e creatività sono il connubio perfetto che sta invadendo le piazze più importanti del mondo, simbolo che l’universo fashion è pronto a scagliarsi a favore della diversità. Che mondo sarebbe senza colori? Sarebbe triste, buio e omologato. Il bianco che si sposa solo con il nero, talvolta si scorge una tinta grigiastra. Non ci sarebbero tante tonalità diverse, che seppure tali, splendono di luce propria. Belle e diverse. “AMARE È UN ATTO DI FEDE, E CHIUNQUE ABBIA POCA FEDE, AVRÀ ANCHE POCO AMORE.”

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