Intervista a Elisabetta Bedori
Sabato 27 e domenica 28 ottobre Corigliano d’Otranto ospiterà la nona edizione della Lecce Fashion Week con le più interessanti aziende di moda pugliesi.
A pochi giorni dal debutto della kermesse pugliese abbiamo incontrato Elisabetta Bedori, titolare con Vincenzo Longo dell’agenzia Alta Voce che nel 2008 ha ideato la rassegna, per farci raccontare i retroscena della Lecce Fashion Week, scoprirne i segreti e qualche anticipazione, ma anche per approfondire il suo amore per la Puglia e per il fare business nel tacco d’Italia.
Infatti, la prima volta che ho incontrato Elisabetta, milanese di nascita e pugliese di adozione, mi hanno colpito la passione per una terra piena di soprese e l’entusiasmo nel raccontare e promuovere il talento made in Puglia.
Lecce Fashion Week è arrivata alla nona edizione, che sorprese ci riserverà?
Molti stilisti nuovi talentuosi con una grandissima voglia di emergere sfileranno le loro collezioni in uno spazio industriale a Corigliano d’Otranto, a pochi chilometri da Lecce. Abbiamo scelto di abbinare ad ognuno di loro una giornalista pugliese come testimonial. Un omaggio a queste donne piene di personalità che spesso fanno i conti con una realtà lavorativa precaria. E’ un omaggio alle donne che lavorano ma, nello stesso tempo, un’opportunità in più per gli stilisti. Poi sono molto felice delle importanti presenze di personaggi del fashion system, del giornalismo e di buyers. Il nostro intento è quello di promuovere i giovani a livello nazionale e di creare opportunità commerciali alle aziende. I risultati delle scorse edizioni sono molto incoraggianti: giovani stilisti hanno fatto passi da giganti conquistando spazi in mercati insperati e visibilità e le aziende più organizzate hanno conquistato mercati esteri. Ci siamo agganciati anche alle fashion week dei paesi emergenti e stiamo lavorando per uno scambio proficuo e lungimirante.
Come mai avete scelto Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce, come cornice di questa manifestazione?
Tutte le altre LFW si sono svolte a Lecce, ma ho scelto uno spazio industriale in provincia perché me ne sono innamorata dell’atmosfera e dello spazio. Passiamo dai centri storici all’archeologia industriale, dagli hangar degli aeroporti ai depositi industriali… la prossima edizione ritornerà a Lecce, città che amo profondamente.
La Puglia è una fucina di talenti, quali sono le maggiori difficoltà e quali invece i vantaggi di fare moda nel tacco d’Italia?
“Fare moda” nel sud significa sudare tre volte di più per arrivare ad emergere. Ma non è tutta colpa della posizione geografica (che gioca un ruolo comunque importante) direi piuttosto che è una questione di mentalità. Devo essere onesta, la mentalità imprenditoriale è merce rara. I piccoli non hanno capacità economiche e le aziende medie non sanno come organizzarsi, nati come façonisti e rimasti con pochi clienti (sono sempre di più le griffe che per la confezione si rivolgono all’estero), tentano di entrare nel mercato con marchi propri, ma a digiuno di un organizzazione complessiva sensata, spesso finiscono ad arrancare di nuovo tornando al façon o alla prototipia. In Puglia sono circa 6.000 le aziende del settore TAC tra piccole, medie e grandi. Certo, il momento non è dei più rosei, ma fermarsi equivale ad una resa incondizionata alla crisi. Bisogna crederci, organizzarsi per bene con professionisti e muoversi! I vantaggi sono che qui anche la voglia è tripla! E certamente la qualità della confezione è altissima: il vero Made in Italy. Per non parlare delle lavorazioni artigianali di grande pregio, con un rapporto qualità prezzo davvero straordinario. C’è molto da fare.
Alta Voce organizza la Lecce Fashion Week ma non solo, raccontaci un po’ il vostro lavoro…
Sarebbe veramente troppo lungo e poco interessante per tutti. Il nostro lavoro è organizzare eventi in genere, ma con la moda, personalmente, ho un rapporto da lunghissimo tempo.
Una milanese in Puglia, una cosa per cui non torneresti mai indietro?
Per quanto riguarda Milano il cielo grigio, lo smog che copre il sole. Per tutto il resto Milano è la mia città e la amo perché è sorprendente. Mentre Lecce, il Salento e tutta la Puglia sono, tra le tante cose, fonte inesauribile d’arte, cultura ed alto artigianato. Un preziosissimo scrigno che racchiude tesori inimmaginabili, una dimensione umana per tempi di vita… e poi qui il bel tempo dura sei mesi ed il mare, spettacolare, è a pochi chilometri!
I progetti futuri?
Guardo l’obiettivo: trovare sempre più imprenditori acuti e capaci, continuare a far crescere Lecce Fashion Week creando sempre più spazi commerciali fra le aziende produttrici e compratori. Il quadro è ormai chiaro: il futuro della moda italiana è estero. I compratori delle nostre eccellenze sono sempre più asiatici, americani, russi, turchi e sempre meno italici. Certo, ci sono in cantiere anche altri progetti, ma preferisco non parlarne…”non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!”
Francesca Zottola