x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

La moda donna italiana vola sulle ali dell’export

Primo semestre 2011 “strepitoso” per la moda italiana

“Questi primi sei mesi dell’anno sono stati strepitosi per la moda italiana”. Così esordisce Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine, alla presentazione dei dati congiunturali riguardanti l’andamento del mercato della moda femminile nel periodo 2010-2011. “Il sell out in paesi dell’Asia e della Russia ha registrato crescite del 30-40%. Hong Kong, Singapore, Turchia, Corea del Sud e tutti i paesi “oli rich” sono aumentati in maniera esponenziale”.

Le parole del presidente vengono confutate anche dai dati Istat relativi al periodo gennaio-maggio dell’anno in corso che descrivono un settore che consolida il ritorno alla crescita, iniziata sul finire del 2010.

In particolare le esportazioni italiane crescono del 17,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (sfiorando i 2,7miliardi di euro) mentre l’import registra un +14,5% (toccando 1,7miliardi di euro). “In Italia – continua Marzotto – i consumi caleranno sempre di più. Quindi le nostre aziende devono sposare la filosofia dei navigatori del Rinascimento e abbandonare le terre conosciute per andare verso nuovi paesi”.

In effetti i mercati extra-Ue si sono rivelati particolarmente tonici sul fronte export facendo registrare un rimbalzo del +21,8%, contro il +13,9% evidenziato sui mercati Ue. Al di là della Francia (+18,6%) e della Germania (+20,2%), che continuano su una strada di recupero iniziata già lo scorso anno, è da segnalare la performance della Russia: +28%.

Anche l’import calca la via segnata nel 2010. Al contrario dell’export qui risultano più dinamici i paesi Ue (+24,8%). Il dato è drogato dal risultato della Romania (+30,3%) e del Belgio (+51,2%) da considerarsi n primis la testa di ponte delle merci d’oltremare. La Cina, che con i suoi 428milioni di euro di valore assicura il 25,3% della moda femminile introdotta in Italia, rimane al primo posto nella classifica dei paesi importatori con una percentuale e cresce del 3,5%.

Scendendo nello specifico, le dinamiche positive accomunano le diverse tipologie di prodotto. In particolare l’export di abbigliamento femminile esterno segna un incremento del 17,7%, quello della maglieria del 14,6% e quello della camiceria del 17,6%.

Alessandra Iannello

Argomenti