x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Intervista ad Alain Zimmermann

Intervista ad Alain Zimmermann

Il CEO di Baume & Mercier

Abbiamo incontrato Alain Zimmermann,  in una bella mattinata romana, strappandolo al suo lavoro ed ai suoi clienti. Ma la tentazione di fare alcune domande al numero uno1 mondiale della Baume & Mercier, sceso nella capitale dalla sua Svizzera e disponibile solamente per pochissimi incontri, è stata troppo forte.

Mister Zimmermann, lo sa che Baume & Mercier è un produttore molto conosciuto e amato dagli italiani?
L’Italia è uno dei  nostri tre mercati più importanti e per noi è un grande impegno riuscire a soddisfare le sue esigenze. Abbiamo capito che gli italiani ricercano dei valori ben precisi: qualità, stile ed eleganza. Inoltre vogliono un prezzo ragionevole, serio, motivato.

Che differenza c’è tra un vostro orologio storico, ad esempio degli anni ’70, ed uno odierno?
Se provate a prendere un nostro modello degli anni ’40, ’50, ’60… fino a quelli attuali, è possibile sentire un legame che continua. Ad esempio negli anni ’70 abbiamo realizzati un alcuni modelli, come il Galaxy o lo Sturdust, che oggi sarebbero improponibile, ma che comunque mantengono il “filo rosso” di tutta la produzione anche odierna: sono innovativi, eleganti e con grande attenzione per le finiture.

Voi siete un marchio fashion?
Assolutamente no, i nostri orologi sono e devono essere “timeless”, senza tempo, fatti per durare. Non è un caso che curiamo molto le proporzioni della cassa, il disegno del quadrante.

Quali sono i vostri punti di forza?
I nostri orologi devono essere prima di tutto piacevoli da indossare, sempre.

Lo sa che Baume & Mercier è molto amato dalle donne?
Si. Penso sia perché noi riusciamo ad offrire sempre stile ed eleganza. Ma c’è di più. Quando una donna acquista un nostro orologio, non lo fa per indossarlo un solo anno. Ci sono persone che indossano lo stesso Baume & Mercier per dieci anni, per venti anni… e in questo periodo rimane sempre godibile.

Quanto conta il prezzo in un orologio?
Un tempo, nell’orologeria, sembrava che il prezzo non fosse una discriminate valida. Per noi invece è sempre stato un obbligo cercare la migliore qualità ad un prezzo ragionevole. Il tempo ci ha dato ragione e oggi, per tutti, il prezzo è diventato “molto importante”. Per noi lo è sempre stato.

Vi comprano quindi per il prezzo?
No, ci scelgono per la qualità, per il nome, per l’affidabilità, per tutti quei valori che ci hanno reso famosi da tanti anni. Infatti non scendiamo mai sotto una certa soglia di costo, perché dobbiamo garantire la qualità più che la quantità.

Immagini di essere oggi il venditore all’interno di una concessionaria romana. Qual è la prima frase che direbbe al cliente entrato per vedere uno dei suoi orologi?
Farei un sorriso e gli direi “congratulazioni”, lei ha fatto una grande scelta! Scherzo, anche se in realtà vendere un Baume & Mercier è sempre molto facile, perché si instaura immediatamente un feeling, sia da parte di chi compra che di chi vende. E poi tutti e due non hanno paura delle delusioni: il cliente sa che indosserà un orologio perfettamente riconoscibile e apprezzato e non sarà deluso neanche dopo anni ed anni, perché l’orologio rimarrà sempre bello, preciso, con un disegno piacevole.

Secondo lei l’orologio è ancora uno status-symbol?
La risposta è diversa tra uomini e donne, ed in ogni caso non ci reputiamo uno status symbol. L’uomo che ci compra cerca il “proprio orologio perfetto”, cerca qualcosa di personale, un piacere privato. I nostri orologi non vogliono sovrastare chi li indossa, ma lo vogliono accompagnare nella vita di tutti i giorni.

E le donne?
La situazione si fa più difficile, perché le donne considerano l’orologio un accessorio e non possono essere, per loro fortuna o bravura, definite dentro nessuno schema.

Avere un’assistenza post-vendita è importante?
E’ fondamentale. La nostra promessa e la nostra tradizione è quella di garantire l’assistenza su tutti i nostri modelli. Assicurare questo è fondamentale per fidelizzare le persone che ci scelgono.

Ci dica la verità, anche lei ogni tanto guarda l’ora sul telefonino…
No, sul telefono leggo le e-mail, l’ora la guardo sempre sul mio orologio.

Paolo Gobbi
 – Galileus