Uno studio firmato Camera Nazionale della Moda Italiana
La fase peggiore della recessione non si è ancora conclusa a anche il fashion system ne risente.
Le prospettive dell’industria italiana della moda per il 2013 non sono però così fosche. La principale buona notizia riguarda l’export: sui mercati in crescita la competitività della moda made in italy resta molto elevata.
Le previsioni indicano infatti che quest’anno si raggiungerà il livello di export (in valore) più alto di sempre, superando finalmente il precedente massimo del 2000. Nello specifico l’export verso i Paesi extra-UE supererà in valore quello verso i Paesi UE.
Vediamo nel dettaglio quali sono stati nel 2012 i Paesi più dinamici per quanto riguarda la vendita dei prodotti del settore moda. Negli Usa le vendite al dettaglio di abbigliamento ed accessori mantengono un buon passo, +6,0% nei primi 10 mesi, con una crescita più sostenuta nell’abbigliamento femminile (+8,8%). In Cina le vendite al dettaglio di abbigliamento sono cresciute del 18,2% nel periodo gennaio-novembre.
Se il commercio estero della moda tricolore è stato per lungo tempo eurocentrico, nell’ultimo quinquennio la geografia dell’export italiano ha cominciato ad evolversi rapidamente. Il boom del mercato russo e di quello cinese ha trovato pronte le imprese italiane che hanno allargato l’orizzonte ai BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), ma anche a nuovi mercati emergenti come Messico, Turchia e Indonesia.
Nei primi 9 mesi del 2012, l’export verso i BRIC è aumentato del 13,4%, quello verso i BRIC+ 3 emergenti dell’11,2%, a fronte di soltanto +1,2% del resto del Mondo.
Il futuro della moda nostrana saluta il Vecchio Continente.