
Intervista a Melania Ghiga
A pochi giorni dalla partenza della terza edizione di EMLUX abbiamo incontrato Melania Ghiga borsista scelta lo scorso anno da Luxgallery.it.
Nata a Bucarest, Melania si è laureata in Comunicazione e Pubbliche Relazioni in Romania.
A Milano ha approfondito la sua formazione presso l’Instituto Marangoni dove ha studiato Fashion Marketing e successivamente all’Università Cattolica frequentando appunto il Master in Luxury Goods Management.
Il suo percorso professionale inizia nel campo della comunicazione e PR virando poi verso il mondo della moda che da sempre la appassiona.
Dopo diverse esperienze come buyer e Retail Merchandiser, dalla fine dello scorso anno si è trasferita a Parigi per lavorare da Céline come Responsable Formation Retail Internationale Produit et Image.
L’abbiamo incontrata alla fine del suo percorso a EMLUX per scoprire i suoi sogni nel cassetto e capire come un’alta specializzazione possa influire sul percorso professionale. Ecco cosa ci ha raccontato.
Il tema del bando dello scorso anno era “Luxury in 2011: an imaginary interview”. Alla luce degli insegnamenti del Master e dei tanti cambiamentei di scenario degli ultimi mesi come risponderebbe oggi?
Sinceramente risponderei nello stesso modo.
Durante il corso ho avuto un’ulteriore conferma che i valori del lusso autentico non si misurano nei metri qudrati degli spazi retail, né nel numero di uscite in passerella. Il lusso è l’emozione che vive nel prodotto. Perché l’emozione costruisce una relazione. E le relazioni sono a lungo termine.
Penso che il successo immediato sia legato a un’opportunità colta nella maniera giusta, ma i risultati a lungo termine sono opere d’arte.
Quali aspettative aveva prima di iniziare il Master?
Sono convinta che non si debba mai smettere di imparare. In un ambiente accademico o semplicemente esponendo se stessi costantemente a nuove prospettive e sfide. Con questo spirito ho iniziato il Master. Sarebbe falso dire che avevo delle aspettative “concrete”, piuttosto cercavo la conferma che il mondo del lusso va oltre all’apparenza e per fare questo avevo bisogno di capirne le dinamiche.
Durante il percorso formativo quali sono stati gli incontri che l’hanno maggiormente colpita?
Senz’altro quelli con il Professor Michel Chevalier (HEC Paris) per i valori di cui è portavoce in prima persona. Col tempo ho scoperto che il dovere delle Universittà non è solo quello di insegnare un mestiere piuttosto la saggezza. Di lavorare sul valore dell’individuo, non solo sulle nozioni tecniche. Il Professor Chevalier è l’impersonificazione di questo principio. Il suo personalissimo esempio di etica, onestà e semplicità, vanno oltre gli insegnamenti accademici che ci ha magistralmente dato.
Oggi lavora da Cèline: di cosa si occupa?quali sono le prospettive future? Sogni nel cassetto?
Céline è già il sogno.
Tutto accade sempre per una ragione e per far parte di questo team ho deciso di cambiare paese e riscrivere la mia vita. Tutto questo perchè l’universo Céline rappresenta quello che mi spinge da sempre a voler far parte del mondo della moda. E’ l’onestà – verso se stessi, verso i clienti, verso il team. Qui si respira una sensazione di semplicità e serenità che circonda il marchio, un modo effortless (non forzato) di vivere i risultati e di perseguire gli obiettivi.
La mia posizione attualmente è di Responsable Formation Retail Internationale Produit et Image, con la missione di garantire l’immagine del marchio e la comprensione delle collezioni nella rete internazionale.
A chi cosiglierebbe Emlux?
A chi pensa che il viaggio sia più importante della destinazione. Un’esperienza accademica non cambia la vita, ma piuttosto affina le qualità e i valori già esistenti negli individui.
Francesca Zottola