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Creatività indiana

Creatività indiana

Pam&Arch, storia di un successo

Pam&Arch è un marchio per due. È infatti l’unione dei nomignoli di Pamela e Archana, due sorelle indiane di etnia Sikh che vivono da molti anni a Londra dopo che il padre, noto produttore e stampatore di tessuti a Mumbai, le aveva mandate nella capitale britannica per perfezionare il loro inglese e per terminare gli studi universitari.

La prima ad arrivare a Londra fu Pamela, dotata di una innata creatività, affinata dalla cultura familiare e stimolata da una città in continua evoluzione. Dopo la laurea al Raffles Institute of Arts & Design, inizia a dilettarsi nel disegnare piccole collezioni di abiti, camicie e pantaloni con i tessuti che il fratello Amon, che lavora con il padre, già affermato a livello mondiale, le invia dall’India.

Ma è solo in un secondo tempo, con l’arrivo nella città inglese della sorella Archana, venuta anche lei per studiare scienze finanziarie, che le due ragazze comprendono che insieme riescono con grande creatività e armonia nel mondo dello stile e intravedono un’opportunità nella moda. Decidono così di mettersi in gioco, creando il marchio Pam&Arch London. Inizialmente la collezione viene venduta all’interno di uno dei luoghi più cool e trendy di Londra, il mercato di Camden Town. Già dalla prima collezione il successo arriva in un modo inaspettato. Sul mercato londinese, senza nessun investimento pubblicitario che possa spingere il brand, tutte quelle ragazze più glamour e attente a tutto ciò che è novità diventano le “fan” più accanite della collezione. La collezione Pam&Arch London arriva in Italia per la prima volta a settembre 2008 e, nel breve volgere di un anno, è stata richiesta con grandissimo entusiasmo in 300 delle migliori boutique nostrane, come ci ha raccontato Francesco Pezzoli, project manager del marchio.

Come è stata accolta in Italia la collezione?
In un modo fantastico. Nella mia lunga vita professionale come organizzatore e promotore di new entry stilistiche in Italia, non ricordo un successo di questo genere. La collezione primavera-estate 2010 che abbiamo presentato a NeoZone i giorni scorsi sarà la terza, attesissima dai 297 clienti che stanno ricevendo l’ordine invernale. Aggiungo che siamo riusciti a effettuare le consegne anticipate in luglio e agosto a chi per collocazione ne aveva necessità (mare, monti, laghi e luoghi di vacanza) e che le stesse si sono già letteralmente volatilizzate.

Quali sviluppi futuri si prevedono nel brand?
Abbiamo molte idee per il futuro, perché Pamela e Archana sono dei veri talenti creativi che meritano tutte le energie che sappiamo spendere per loro.

Ce le spieghi…
In primis, il progetto prevede di europeizzare il clamoroso successo italiano con analoghe organizzazioni negli altri Paesi europei. La Spagna, per esempio, partirà con questa collezione estiva. Poi gli Stati Uniti, il Giappone, l’Australia: non ci poniamo limiti territoriali ma solo strategici, perché lo sviluppo deve essere sostenibile e ben organizzato.

E per il prodotto, che cosa prevedete?
Per quanto concerne il prodotto va detto che Pamela e Archana sono stiliste eclettiche che sinora si sono espresse con una specialità: l’abito, ma capaci, credetemi, di spaziare in ogni dove. È nostra precisa convinzione, per ora, mantenere questa specializzazione perché il mercato, a nostro parere, è più incline oggi a favorire i mono prodotti che non i total look.

Come sarà strutturata la distribuzione?
In Italia la distribuzione è un fatto compiuto. È una piramide che trova al vertice l’importatore, mentore e scopritore delle stiliste: Mauro Rossi di Padova, affiancato da Anna Marcato e Milena Bertuzzi, dotate di rara sensibilità di mercato. Poi ci sono io, che oltre a collaborare con l’importatore e le stiliste ho scelto la rete di vendita composta, ne vado fiero, dai migliori professionisti sul mercato del fashion di alto livello. Infine, ma i più importanti, i 297 top client che espongono il nostro prodotto.

Alessandra Iannello

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