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Bresciani, calze in bottiglia corrono sul web

Bresciani, calze in bottiglia corrono sul web

Intervista a Massimiliano Bresciani, vice-presidente dell’aziendaLe calze non sono un’arma di seduzione solo per le donne. Anche per l’uomo sbagliare calza è un pericolo sempre in agguato che può rovinare momenti “strategici”. Così, la maggior parte dei rappresentanti del sesso forte sceglie calze anonime, nei colori blu o nero, sicuri di fare la cosa giusta. Ci sono poi uomini che si divertono a osare e che trovano nella calze di Bresciani delle proposte sempre innovative e alternative.

In particolare, per la primavera estate 2012, il calzificio di Spirano (in provincia di Bergamo), la calza la mette in bottiglia. Ovvero il gambaletto di cotone è decorato con un trompe l’oeil che riproduce alla perfezione una bottiglia di millesimato con tanto di etichetta personalizzata.

Dal vino, il fil rouge della collezione risale sino all’uva che è il tema delle calze parlanti, eccellenza continuativa del brand, che in questa stagione raccontano la favola di Fedro della volpe e l’uva. Per la prima volta i testi originali in italiano sono corredati dalle illustrazioni.

“Le bottiglie – spiega Massimiliano Bresciani, vice-presidente dell’azienda – sono protagoniste anche nelle proposte della linea eco. Infatti le calze ‘riciclo’ sono realizzate con un filato la cui composizione contiene per il 30% Pet, ovvero la materia prima della bottiglie di plastica, e per il 70% cotone rigenerato proveniente dagli scarti delle lavorazioni tessili”.

Voi siete innovativi in un segmento, quelle delle calze uomo, dove impera la tradizione. Che rapporto avete con i nuovi mezzi di comunicazione?
Molto buono. Da gennaio abbiamo una pagina su Facebook, un profilo su Twitter e un blog molto seguito in lingua inglese. Stiamo anche sperimentando un sito di e-commerce.

A livello di distribuzione siete pronti per il vostro primo monomarca?
Si, siamo alla ricerca della giusta location a Milano. Vogliamo una posizione strategica ma non abbiamo fretta.

Come ha risposto la sua azienda alla crisi?
Nel 2010 abbiamo toccato i 2,9milioni di euro di fatturato registrando una crescita del 15% rispetto l’anno precedente. Il primo semestre del 2011 ha segnato un +12% a confronto col medesimo periodo 2010. La percentuale dovrebbe salire al 15% per quanto concerne il secondo semestre, incremento che contiamo di tenere a chiusura dell’anno.

Quanto rappresenta l’export nella generazione del fatturato?
Oggi Bresciani esporta in 42 paesi in tutto il mondo, compresi Cina, Brasile e India, dove realizza l’85% del proprio fatturato.

Quali saranno le novità a livello di prodotto?
Stiamo sperimentando un ampliamento della gamma di accessori proposti. Stiamo facendo dei test con i nostri clienti di riferimento per una linea di cinture, una di pochette e una di sciarpe.

Alessandra Iannello

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