Il piacere di bere una birra: alcuni consigli su come portarla in tavola nella stagione più calda
Si avvicina l’estate e sempre di più fa piacere bere una rinfrescante birra la sera o a pranzo. Ma non sempre sappiamo portarla in tavola nel modo corretto. Ecco come servire la birra nel modo migliore, per godere appieno delle componenti organolettiche e prolungarne il gusto e l’aroma, ma soprattutto per rendere una serata speciale.
Innanzitutto, non va mai servita ghiacciata ma tra i 5 e i 14 gradi, con la schiuma. Il gusto viene esaltato dal bicchiere di vetro, che consente la formazione della schiuma e permette di valutare e apprezzarne colore, limpidezza e densità. Prima di versarvi la birra, poi, è sempre bene risciacquarlo al fine che il sottile velo d’acqua sulle pareti, oltre a facilitare lo scivolamento della birra, eviti uno shock termico, inibendo la formazione del perlage. Per versare, il bicchiere va tenuto leggermente inclinato. Sul finire, la birra può essere versata più velocemente, in modo che sviluppi una buona quantità di spuma.
Chi avrà l’accortezza di non vuotare subito la bottiglia, ma di lasciarvi un po’ di birra, potrà versarla dopo un paio di minuti e vedere la spuma acquistare più vita, più volume. Ne beneficerà anche l’intensità aromatica, perché la bevanda, dopo la prigionia trascorsa nella bottiglia, ha bisogno di ossigenarsi un po’ per riprendere vita ed esprimere il meglio di sé.
La giusta temperatura per servire la birra
La giusta temperatura di servizio sale proporzionalmente a densità, corposità e alcolicità della birra scelta.
Le birre chiare, leggere o delicatamente aromatiche dovrebbero essere servite tra i 5 e i 9 gradi. Tra 7 e 9 le fruttate kriek e framboise. Si sale leggermente (8-10 gradi) per le bitter ale e le brown ale, che hanno più bisogno di esprimersi. Da servire a 10 gradi una stout per salire agli 11 con le strong ale e le doppelbock. Vuole 12 gradi invece una complessa scoth ale, per arrivare ai 13 gradi di una ricca abbazia. Da 13 in su, veleggiano infine i “pesi massimi”, le alcoliche barley wine. Anche una trappista (temperatura minima 9 gradi), se particolarmente ricca e forte, può essere servita, per valorizzarla al massimo, anche a 14 gradi.
La spia di un qualcosa che non va nella temperatura è la schiuma stessa: quando, infatti, viene presentato un bicchiere con poca spuma, la colpa potrebbe essere della temperatura di servizio troppo rigida. La schiuma in eccesso, invece, potrebbe dipendere dalla temperatura di servizio non abbastanza fresca.