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A spasso fra le cantine della Valdobbiadene

A spasso fra le cantine della Valdobbiadene

Parlano i produttori

Dopo aver girato le cantine di alcuni produttori del Conegliano-Valdobbiadene si capisce come questo vino, sebbene segua un disciplinare molto rigoroso, dia vita a numerose varianti. Ma prima di addentrarci nel vivo della Docg parliamo dell’antesignano del Prosecco, si hanno sue notizie già nel 600, il Sur Lie. Si tratta di un vino antico che viene prodotto da piccole aziende agricole o da privati, viene venduto solo localmente ed è molto apprezzato dagli amatori.

“Sur Lie – spiega Clemente Codello, presidente dell’associazione Vin col fondo e titolare dell’azienda agrituristica Roccatsignifica “sui lieviti”. Questo nome deriva dalla lavorazione particolare che porta alla produzione di questo vino”. Il Sur Lie, infatti, viene imbottigliato nei mesi di marzo e aprile e fermenta, in bottiglia, per tre mesi in cantine buie e fresche. Questo vino non ha nessun residuo zuccherino poiché i lieviti, rimanendo all’interno della bottiglia, consumano tutto lo zucchero prima di morire e depositarsi sul fondo. Ecco così che il vino rimane “sui lieviti”. Le bottiglie di Sur Lie vanno conservate sempre in posizione verticale e per gustarlo al meglio va versato lentamente in una caraffa avendo cura di non far smuovere il deposito di lieviti. Gilberto Brustolin, dell’azienda Bottegan, ha fatto del Sur Lie il proprio fiore all’occhiello e lo vende unicamente a privati che lo prenotano da un anno con l’altro.

Tornando a parlare della produzione per cui la zona di Conegliano-Valdobbiadene è famosa nel mondo non si può non citare la cantina dei produttori dove i viticoltori vanno a conferire le uve per realizzare i vini che vantano l’etichetta Val d’Oca. “Abbiamo 583 soci conferitori – spiega Aldo Franchi, direttore generale della cantina – che ci portano oltre 10mila tonnellate di uva da cui ricaviamo 9milioni di bottiglie. Nel 2009 abbiamo raggiunto un fatturato di 25milioni di euro il 25% dei quali generati all’estero”.

Chi invece segue tutta la filiera produttiva e vanta uno dei più grandi appezzamenti della zona è Cesare Ruggeri, titolare dell’azienda vitivinicola Le Colture. 50 ettari di vigneti che producono in un anno oltre 700mila bottiglie di Valdobbiadene Docg spumante dry, extra dry, brut e Cartizze.

Da un grande a un piccolo. Casalini, viticultore di Colbertaldo, produce solo 80mila bottiglie ma segue un processo rigoroso che vede le uve pigiate a meno di 3 ore dalla raccolta e l’affinamento fatto tramite più di 7 travasi in soli 3 mesi. Altro record lo registra la società agricola Castello di Vidor che vede in cantina il pronipote del fondatore (si chiama anche come lui) Vittorio Berton che a soli 23 anni ha già creato dei vini che sono stati pluripremiati e ha in serbo un brandy prodotto con le uve del prosecco.

Alessandra Iannello