x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

3 – Ischia DOC

3 – Ischia DOC

Una tra le prime denominazioni d’origine controllata
Una vacanza ad Ischia per scoprire e conoscere due vitigni che solo qui è possibile degustare.
Due vitigni dai nomi curiosi, Forastera e Biancolella, vinificati da soli o insieme, per dar vita all’Elba Doc. Un’altra Doc poco conosciuta. Eppure, in questo caso siamo di fronte ad una tra le prime denominazioni d’origine controllata.

Una Doc che racchiude un numero ristretto di produttori e qualche decina di etichette. Piccole di numero, ma di grande spessore qualitativo. Merito, in gran parte, di un territorio unico, già conosciuto e riconosciuto dagli antichi Romani, per i quali, non a caso, l’Isola di Ischia era Enaria, ovvero la terra del vino. Merito, anche, dei produttori che hanno deciso di privilegiare vitigni fortemente autoctoni: Forastera, Bialcolella, ma anche Per’ ‘E Palummo (Piedirosso). E, infine, ma non meno importante, la scelta di adottare moderne tecniche di vinificazione, all’interno di strutture moderne.

I Bianchi hanno un corpo ed una struttura inusuali per questa tipologia. In particolare le etichette, monovarietali, dove Forastera e Biancolella sono vinificati praticamente in purezza. Profumi intensi e floreali. Vini perfetti con quasi tutti i piatti di pesce, fantastici se bevuti durante l’aperitivo e in abbinamento con piatti a base di uova.

Il Rosso, in particolare il “monovarietale” a base di Per’ ‘E Palummo, si fa apprezzare per la sua struttura e per i suoi tannini, presenti ma morbidi.

Disciplinare.
L’Ischia Doc Bianco è ottenuto da Forastera (45-70%), Biancolella (30-35%) ed altri vitigni a bacca bianca (max15%). Le tipologie “Forastera” e “Biancolella” sono prodotte utilizzando in prevalenza (min. 85%) gli omonimi vitigni. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è del 10,50%, che sale all’11,50% nelle tipologie “Superiore” e “Spumante”.
L’Ischia Doc Rosso è ottenuto con Guarnaccia (40-45%), Piedirosso (40-45%) ed altri vitigni a bacca rossa (max. 15%). La tipologia Piedirosso o Per’ ‘E Palummo, è realizzato in prevalenza con l’omonimo vitigno (min. 85%). Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è dell’11%. Di quest’ultima tipologia è disponibile anche la versione “Passito”.

Nel bicchiere.
Il Bianco, servito a 8-10°, nel bicchiere si presenta con un bel giallo paglierino. Al naso, profumi fruttati mediamente intensi. Al palato, è secco, di medio corpo, fresco, intenso e con una piacevole mineralità.
Il Rosso, servito a 16-18°, ha un colore rosso rubino. Al naso spiccano i profumi di frutta rossa con delicate note speziate. In bocca, presenta una grande personalità confermando in modo deciso le sensazioni olfattive, prolungate in una bella persistenza.

A Tavola.
Il Bianco si accompagna con piatti a base di pesce (dagli spaghetti con le vongole alle zuppe) ma anche a piatti di carne delicati (perfetto con l’insalata di pollo). Alcune etichette, come il Kyme dell’azienda “Casa d’Ambra”, possono rientrare, a pieno titolo tra i “vini da meditazione”, da bersi da soli senza alcun abbinamento.
Il Rosso è un piacevole abbinamento con piatti di carne mediamente elaborati, tra i quali spicca il Coniglio di fossa all’ischitiana.

Aziende & Etichette.
– Casa d’Ambra
– Pietratorcia

Danilo della Mura