x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Tokyo, ultima frontiera: bagni trasparenti. Fare pipì al parco non è mai stato così divertente

Tokyo, ultima frontiera: bagni trasparenti. Fare pipì al parco non è mai stato così divertente

Così come riporta repubblica.it, in alcuni parchi di Shibuya, a Tokyo, sono stati installati dei bagni pubblici con le pareti trasparenti, che diventano opache solo quando i bagni sono occupati. Ideati da Shigeru Ban Architects, studio di architettura vincitore del Pritzker Prize, fanno parte del progetto “Tokyo toilet” della fondazione Nippon, un’organizzazione no-profit e non governativa. Lo studio Shigeru Ban Architects ha detto “Basta!” al fare toc-toc sulle porte per capire se il bagno sia più o meno occupato. Inoltre niente più brutte sorprese in termini di pulizia. Ma non è finita qui: di notte la struttura illumina il parco come se fosse una lanterna.

Tokyo, ultima frontiera: bagni trasparenti. Fare pipì al parco non è mai stato così divertente

L’idea di fare pipì osservando le persone camminare nel parco pubblico potrebbe infondere serenità ad alcuni e destare imbarazzo in altri. La bislacca novità arriva dal Giappone, in cui a Tokyo, precisamente nei parchi di Shibuya, sono stati installati dei servizi pubblici trasparenti. E non stiamo parlando di bagni chimici plasticassi, proprio no. La tecnologia impiegata per costruire questi servizi fa sì che le pareti, in materiale del tutto trasparente, diventino opachi non appena si occupa il bagno. No problem dunque per chi è occupato ad espletare i propri bisogni all’interno di essi, che, a differenza di chi è fuori dai wc, può guardare con la strana sensazione di osservare senza essere osservato.

Tokyo, ultima frontiera: bagni trasparenti. Fare pipì al parco non è mai stato così divertente

Il progetto ha visto il contributo di importanti architetti e designer come il nipponico Shigeru Ban. L’idea dei bagni trasparenti è nata per dare la possibilità a chi li utilizza di controllarne lo stato di pulizia. La Nippon Foundation, ente benefico che ha partecipato alla realizzazione, ha spiegato come “in Giappone i servizi pubblici siano poco utilizzati proprio perché percepiti come scuri, sporchi o puzzolenti”. Chissà che questo progetto non incentivi i cittadini ad utilizzarli e chi di dovere a mantenerli puliti, vedremo!

David Beckham si mostra con la mamma. Biondi e sorridenti: sono due gocce d‘acqua