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Spigolatrice di Sapri, polemica sulla scultura (“sessista”) di Stifano. L’artista provoca: “La rifarei nuda”

Spigolatrice di Sapri, polemica sulla scultura (“sessista”) di Stifano. L’artista provoca: “La rifarei nuda”

Chi è Emanuele Stifano? Cosa rappresenta la Spigolatrice di Sapri? Sono queste le prime domande che potrebbero venire in mente a chiunque sia venuto al corrente della polemica delle ultime ore. Facciamo un po’ di chiarezza. Cominciamo col dire che Emanuele Stifano è di Pellare (Salerno), e ora una volta geolocalizzato vediamo insieme di che si occupa. Scultore visionario, l’artista cilentano sa come tirare a segno.

La sua ultima opera è la Spigolatrice di Sapri, svelata solo sabato scorso, 25 settembre, e già inondata di polemiche. La Spigolatrice di Sapri è simbolo patriottico del Risorgimento italiano, celebrata da Luigi Mercantini nella omonima poesia in omaggio alla fallita spedizione di Sapri di Carlo Pisacane, nel 1857. E ora un’opera di Emanuele Stifano. La polemica creatasi attorno all’opera dell’artista è pura e semplice:  “Curve troppo provocanti”, “procace”, “sessista”, “bomba sexy”.  Una bufera di polemiche nata per le forme accentuate messe in risalto dall’abito succinto con le quali è ritratta la lavoratrice dei campi nella statua di bronzo. Canoni che non corrispondono, secondo i commenti social, alla figura storica delle spigolatrici dell’Ottocento. L’immaginario comune le vuole chine sui campi a raccogliere spighe di grano con abiti ampi che poco lasciavano intravedere. Emanuele Stifano però difende a spada tratta la sua Spigolatrice di Sapri: “Sessista? La rifarei nuda”. Con l’appoggio dal sindaco di Sapri Antonio Gentile, opera “realizzata con maestria e impeccabile interpretazione”.

Spigolatrice di Sapri, Emanuele Stifano: “La rifarei nuda”

“Se fosse stato per me – scrive lo scultore Emanuele Stifano, rispondendo ai commenti su Facebook – avrei fatto una figura completamente nuda. Lo stesso vale a dire per il Palinuro di qualche anno fa e per le statue che farò in futuro, a prescindere dal sesso, semplicemente perché sono amante del corpo umano in generale e mi piace lavorarci. Penso comunque sia inutile dare spiegazioni a chi vuole assolutamente vederci depravazioni o cose varie”.

La polemica

“Ci mancava l’artista che ci ricorda che è col nostro cu…o, letteralmente e metaforicamente – scrive una commentatrice rispondendo al post di Stifano – che il maschio artista e non diventa famoso. Grazie, se mai c’è ne fosse bisogno oltre tutto il resto, per averci ricordato quale debba essere il nostro ruolo in società e nell’arte: femmine ipersessualizzate per il piacere maschile. La vergogna dovrebbe sopraffarti”. “Le stiamo muovendo delle critiche circostanziate – incalza un’altra commentatrice – Non deve preoccuparsi: potrà continuare (ci mancherebbe) a scolpire chi…pe al vento – mi raccomando, “belle”: e soprattutto, per restare nel tema, giovani e forti – e tante persone potranno continuare a trovarle atroci. L’arte, soprattutto quando a essa ci si dedica a tempo pieno, dovrebbe essere un’occasione di cambiamento e di crescita, non solo per chi la vede (o ascolta o legge e via così) ma anche per chi ne è l’autore. Dovrebbe: appunto, non è un obbligo”.

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