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Quarantena, a Venezia frutta e verdura consegnate i barca a remi

Quarantena, a Venezia frutta e verdura consegnate i barca a remi

Federico Mantovan, ha 36 anni, è di Noale piccolo centro dell’entroterra veneziano ed è a capo dell’azienda Donna Gnora. Donna Gnora è una società agricola veneta, a conduzione familiare, che produce ortaggi e frutta senza l’uso di chimica sintetica né diserbanti. Una realtà che ormai da tempo porta avanti un progetto davvero interessante ed ecosostenibile, ma non solo nella produzione. L’azienda, infatti, per la città di Venezia prevede una consegna a domicilio un po’ particolare: in barca a remi. «Facendo biologico ci sembrava giusto che anche la consegna fosse sulla stessa linea», afferma soddisfatto Federico Mantovan in un’intervista a Vanity Fair.

Un’iniziativa per Venezia

«Abbiamo iniziato con due barche dell’Associazione di barche tradizionali Soralia, ora con l’emergenza abbiamo più che raddoppiato le nostre consegne e ci stiamo facendo aiutare anche della ragazze di Row Venice, associazione di vogatrici che lavora soprattutto con i turisti e che quindi in questi giorni ci ha prestato altre due barche e altre braccia. Per ora le ragazze hanno fatto volontariato, le abbiamo “ripagate” in verdure, ma proprio oggi dovremo stabilire una nuova collaborazione. A Venezia, andando a remi, la dinamica che si crea con le persone è molto bella. Perché la barca a remi non fa rumore e quando passi nel canali nel silenzio ti puoi parlare dalla barca al balcone, così come avveniva con i i vecchi frutariol.»


«Un tempo, e almeno fino alla metà del secolo scorso, le consegne avvenivano a remi. Si passava in barca con il carico delle verdure e le persone calavano il cestello e i soldi per comprarle. Ma anche oggi le signore si affacciano per commentare con noi la qualità dell’insalata o dei finocchi, è molto divertente e molto bello. Prima i nostri clienti erano soprattutto giovani e qualche famiglia, ora con l’emergenza ci hanno scoperto anche tante persone anziane. Magari non riescono a fare l’ordine sul sito, allora ci telefonano e lo facciamo noi per loro. Siamo un gruppo di 10 ragazzi, tutti giovani, io da due settimana non riesco a vedere mia figlio perché inizio alle 6 del mattino e finisco alle 11 di sera, ma la sfida di questo momento è grande e bisogna fare il meglio». 
Certo è che dopo aver visto i fondali dei canali di Venezia, tornati ad essere trasparenti grazie alla vita placida della quarantena, una speranza di cambiamento c’è eccome.

credits: profilo Facebook di Federico Mantovan

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