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Papa Francesco

Papa Francesco

Habemus Papam
“Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca”. Ecco le prime parole di Jorge Mario Bergoglio prima della benedizione apostolica “Urbi et Orbi”.

Si chiamerà Francesco, è latino-americano, ha 76 anni, è gesuita, ecco l’identikit del nuovo Papa.

Come previsto anche dagli operatori turistici, i fedeli che hanno voluto salutare il successore di Benedetto XVI da Piazza San Pietro hanno invaso la Capitale.

Ecco qualche curiosità “terrena” sul suo conto.
Il nuovo Pontefice argentino ama il tango, lo scrittore conterraneo Jorge Luis Borges, il film Il pranzo di Babette di Gabriel Axel (vincitore dell’Oscar al miglior film straniero nel 1988), il dipinto la Crocefissione Bianca di Marc Chagall, il calcio (è tifoso del San Lorenzo, squadra del quartiere Almagro di Buenos Aires), la poesia di Friedrich Hölderlin, la musica di Ludwig van Beethoven, ma ha anche un debole per il Belpaese: è appassionato di letteratura italiana, in primis de I promessi sposi e della Divina Commedia, e porta nel cuore il Piemonte, sua terra di origine (il padre era di Portacomaro, Asti, e la madre di Buenos Aires, con sangue piemontese e genovese).

Ultima chicca mondana: è stata la storica sartoria Gammarelli, aperta dal 1798 in Via Santa Chiara, a cucire gli abiti di Papa Francesco.

Luxgallery vuole dare il benvenuto al Santo Padre con una foto del 2001, che lo ritrae mentre bacia i piedi di un bambino malato di Aids, emblematica del suo credo: ”l’opzione principale è scendere per le strade a cercare la gente: questa è la nostra missione” (frase tratta dal volume Il gesuita, scritto dai giornalisti Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin).

Jorge Mario Bergolio bacia i piedi di un bambino malato di Aids

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