
Cartier torna a sorprendere con una collezione di Alta Gioielleria che sfida i confini tra natura e astrazione. Si chiama Nature Sauvage ed è un viaggio visionario nel mondo animale, tra forme immaginifiche, dettagli naturalistici e geometrie grafiche. Con oltre 70.000 ore di lavoro artigianale e una progettazione durata più di tre anni, questa collezione si articola in oltre 80 pezzi unici, ciascuno espressione dell’eccellenza creativa e tecnica della Maison. Il risultato è una vera e propria galleria zoologica di meraviglie, che fonde tradizione e innovazione.
Bestiario Cartier: tra realtà e sogno
In Nature Sauvage, l’animale non è mai solo una figura decorativa: diventa metafora, totem, simbolo. Cartier interpreta la fauna con una libertà espressiva che oscilla tra iperrealismo e stilizzazione. Così, le squame di un coccodrillo diventano moduli architettonici, le macchie della pantera si trasformano in zaffiri, le striature della zebra si alternano tra onice e diamanti. È una visione che rinnova l’iconica tradizione di Cartier nel rappresentare il regno animale, iniziata già agli inizi del Novecento, ma qui rivisitata con modularità tecnica, gioielli articolati ed effetti trompe-l’œil. Scopri anche la collezione di gioielleria Tiffany Blue Book 2025.
I protagonisti della collezione: gioielli come sculture
Ogni creazione racconta una storia, esaltata da una lavorazione virtuosistica e da pietre preziose di rara bellezza:
- Chryseis, collier a forma di farfalla, abbina onice, calcedonio e una rubellite da 63,76 ct, in una sinfonia cromatica che richiama i codici cromatici storici di Cartier (rosso-verde-nero).
- Vamana, collana-elefante, reinterpreta l’animale con una costruzione grafica e geometrica, fatta di trafori e una struttura stilizzata in smeraldi e diamanti.
- Le celebri pantere Cartier rivivono in tre versioni:
- Panthère Canopée, con macchie in zaffiri blu;
- Panthère Chatoyante, costruita in oro giallo e pavé di diamanti, con sguardo in smeraldi;
- Panthère Jaillissante, un bracciale-anello articolato con smeraldo zambiano da 8,63 ct, pensato per adattarsi morbidamente al polso e alla mano.
Bestie rare: zebra, tigre, coccodrillo e oltre
Il linguaggio zoomorfo di Nature Sauvage esplora l’intera savana immaginaria di Cartier. Tra le creazioni più sorprendenti:
- Koaga, collana zebra, alterna onice e diamanti in un ritmo visivo potente, culminando in una rubellite a goccia da 6,25 ct.
- Sibaya, collana coccodrillo, mette in scena un corpo composto da smeraldi taglio sugar-loaf, punteggiato da dettagli in pavé di diamanti che simulano l’acqua.
- Tigre, collier realistico, sfrutta una ricercata gradazione di diamanti bianchi, gialli, arancio e marroni, combinati con l’onice per ricreare fedelmente il manto dell’animale.
- Mochelys, una delle creazioni più giocose, nasconde una tartaruga rimovibile trasformabile in spilla, al centro di una rubellite da 71,90 ct.
Serpenti, fenicotteri e metamorfosi gioiello
La collezione si arricchisce di altre presenze esotiche.
- Amphista, collier con due serpenti intrecciati, sfrutta una tecnica avanzata per montare diamanti e smeraldi su un corpo flessuoso, completato da nove smeraldi colombiani per un totale di 14,72 ct.
- Celestun, dedica un tributo al fenicottero: il becco è in lacca nera, il piumaggio stilizzato in oro rosa e diamanti, il cuore del gioiello è una acquamarina da 38,50 ct incastonata accanto a smeraldi taglio cabochon.
Alta gioielleria come alta ingegneria
Oltre all’estetica, Nature Sauvage è un trionfo di savoir-faire tecnico. Ogni pezzo può richiedere tra le 1.500 e le 3.000 ore di lavorazione, con fasi di progettazione, prototipazione e aggiustamenti. Alcuni gioielli sono modulari, scomponibili o trasformabili, come i collier che diventano spille o i bracciali articolati che si adattano a più misure. La collezione è anche un omaggio alla flessibilità e usabilità del gioiello contemporaneo, pensato per essere indossato tanto quanto collezionato.