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“Spencer”, il film biografico sui tormenti vissuti da Lady Diana

“Spencer”, il film biografico sui tormenti vissuti da Lady Diana

Film Spencer Lady Diana. Il nome del film, svela già tanto su cosa aspettarci da questa pellicola biografica. I drammi interiori sono quelli vissuti non da Lady Diana, bensì da Diana Spencer. Usare il proprio cognome, quello del padre, per un graduale distacco da un mondo che non le apparteneva più. “Una storia sull’identità e sulla decisione di una donna di non essere regina“, è con queste poche ma efficaci parole che il regista Pablo Larraìn riassume la sua opera.

“Spencer” il film sui tormenti di Lady Diana

Un film sui disagi interiori di Lady Diana, che si mostra sin dalle primissime scene in un atteggiamento di chiusura e sopratutto di rigetto per quello che il futuro le stava riservando. La vediamo sfrecciare sulla sua capottabile e fermarsi in una stazione di servizio per chiedere informazioni. Spogliata da abiti regali e dalla propria scorta; insomma vestita di normalità, come tanto avrebbe desiderato per lei è per i suoi figli Harry e William.

Film Spencer Lady Diana

“Spencer” racconta quindi i drammi psicologici vissuti da Lady Diana interpretata da Kristen Stewart. Il film ha come scenario le feste natalizie della Royal Family del 1992, passate alla tenuta reale Sandringham House. Il malcontento da parte della futura regina è chiaro sin da subito, gli unici momenti di gioia e spensieratezza sono quelli che si ritaglia insieme ai due figli. ll rapporto con Carlo è già ormai distante e le sofferenze interiori di lei la porteranno a quella che considerava ormai una patetica messa in scena. Diana così, durante l’interminabile weekend, decide di porre in maniera definitiva fine al suo matrimonio.

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Un film psicologico, introspettivo

Il film è costellato di continui richiami alle sofferenze vissute dalla principessa del Galles. Non è una raccolta di gossip sulla famiglia reale o sulle vicissitudini intime della vita di coppia. Chi si aspetta questo, sbaglia di grosso. Il film è una biografia di Diana, tutto è vissuto dal suo punto di vista, ed è unicamente su di lei che ci si concentra. Sono rare le battute scambiate con Carlo o con la Regina Elisabetta, se non quasi nulle. E’ tutto un gioco di sguardi, di parole non dette, di un attenzione scrupolosa a ciò che sarebbe dovuto apparire ma che in realtà non era.

Film Spencer Lady Diana

“Mi piacciono le cose belle quando sono semplici, comuni.” è questo che confida Diana durante una chiacchierata in confidenza, vista mare, con la domestica Maggie, la sua unica vera amica. La quale, della principessa aveva capito tutto. Chiunque all’interno di quelle fredde mura riteneva i comportamenti di Diana strani, fuori dal normale, tanto che è lei stessa a temere che un domani il suo appellativo da regina sarà “Diana la Pazza”. Ma ci pensa proprio Maggie a rassicurarla saggiamente e con affetto: “Al diavolo i dottori! Tutto ciò di cui hai bisogno è amore, scosse di emozioni e risate”.

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Le tematiche importanti

Ma oltre alla vita regale che la opprimeva, imponendole addirittura di indossare abiti già scelti e prestabiliti per tutta la durata delle festività senza libertà di scelta, c’era altro che tormentava Diana. La scoperta dell’amore di Carlo verso Camilla, un tema messo in continua relazione con una collana di perle, regalo del marito, che però ha anche donato alla sua amante. Quante volte Diana si porta le mani al collo, cercando di liberarsi di quella maledetta collana che non la lascia respirare, che altro non è che il simbolo del dolore che è le stato causato.

Film Spencer Lady Diana

E poi la battaglia contro la bulimia di Diana, messa in scena sin dalle primissime scene e tematica ricorrente per tutto il film. Una problematica difficile quella dei disturbi alimentari, che rende Diana umana, una persona comune con le sue debolezze e fragilità. Importante è poi il richiamo continuo al padre, a casa sua. Proprio come il titolo del film “Spencer”. Diana va fiera del suo cognome, e ricorda con amore ed enorme nostalgia la casa in cui viveva quando ero piccola e sopratutto suo padre. Tanto da andarsi a riprendere, scavalcando una staccionata e camminando energicamente infossando i tacchi che portava ai piedi nel terriccio, un suo vecchio cappotto con cui era stato vestito lo spaventapasseri nel campo in cui una volta abitava insieme alla famiglia.