x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

In spiaggia con la fase 2: a Gaeta bambù e veli, sembrerà di stare alle Hawaii

In spiaggia con la fase 2: a Gaeta bambù e veli, sembrerà di stare alle Hawaii

La più gettonata meta turistica del litorale pontino è la spiaggia di Gaeta, e noi siamo tutti d’accordo. L’idea dell’amministrazione turistica della richiestissima meta balneare, ha commissionato un progetto davvero suggestivo per “arredare” in maniera intelligente e sfiziosa gli stabilimenti balneari. Si tratta di un progetto ecosostenibile, portato alla luce da da due giovanissimi architetti e sottoposta al sindaco Cosmo Mitrano. Gli ideatori del progetto sono Antonio Magnatti e Fabio Galluzzi Il primo originario di Gaeta, il secondo pugliese. Ma scopriamo meglio di che si tratta!

Un’idea geniale quella dei due architetti, che unisce la funzionalità alla sicurezza ad oggi tanto necessaria. Un perfetto distanziamento sociale tra i bagnanti e un’attenzione particolare verso l’ambiente. «Apprezzo moltissimo l’iniziativa dei due giovani architetti, tra cui un ragazzo di Gaeta, che si sono attivati mettendo a disposizione la loro professionalità e progettualità – commenta il sindaco Mitrano – Pertanto invito gli operatori balneari di Gaeta a raccogliere la loro proposta e a confrontarsi con loro, per valutare se può essere utilizzata o bisogna modificarla in base alle tangibili esigenze, compatibilmente con quanto verrà stabilito per la fruizione degli arenili».

In spiaggia con la fase 2: a Gaeta bambù e veli, sembrerà di stare alle Hawaii

Il progetto prevede la divisione della spiaggia in zone, delimitate da crchi in bambù e teli, così da permettere ad adulti e bambini di godersi il mare nel rispetto delle norme necessarie. «Si tratta di un modello che può essere facilmente realizzato in autocostruzione da ogni operatore balneare, circoscrivendo il perimetro di cinque metri di diametro di ogni ombrellone con canne di bambù o teli – spiegano i due architetti – Trattandosi di un intervento da realizzare sulla spiaggia, sono stati scelti materiali ecosostenibili, facili da reperire e durevoli nel tempo». Una soluzione non solo ecosostenibile, ma anche esteticamente rilassante per i villeggianti. «Il tutto si sviluppa tenendo conto delle misure di ventilazione e soleggiamento, prendendo come esempio il litorale di Serapo. Il cerchio di bambù o di teli si sviluppa con un’altezza graduale per permettere al vento di passare andando a costituire un piccolo ‘habitat protetto».

Estate 2020, il Coronavirus non ferma la Riviera: spiagge e alberghi pronti via