E Gianni Amelio lascia la direzioneCala il sipario sull’edizione dei record del Torino Film Festival, che ha registrato il + 16,25% incassi, +17,8% biglietti e il +14,8% accrediti.
La 30esima edizione della manifestazione cinametografica, che sarà ricordata come l’ultima guidata da Gianni Amelio, ha visto trionfare come Miglior film “Shell” dello scozzese Scott Graham.
La pellicola d’esordio del regista nato ad Aberdeen nel 1974, ha conquistato anche il mouse d’oro, il premio della critica on line.
Il mouse d’argento, premio riservato alle pellicole presentate fuori concorso, è andato invece a “Holy Motors” di Leo Carax, con Eva Mendes e Kylie Minogue, già presentato in Concorso al Festival di Cannes 2012.
Il premio speciale della giuria, presieduta da Paolo Sorrentino è stato assegnato, in ex-aequo, a “Noi non siamo come James Bond” di Mario Balsamo e all’americano “Pavilion” di Tim Sutton.
La statuetta come miglior attrice è andata a Aylin Tezel, per il film “Am Himmel Der Tag” (Breaking Horizons) di Pola Beck, mentre il riconoscimento per miglior attore è stato attribuito a Huntun Batu, per la sua interpretazione nel film “Tabun Mahabuda” (The First Aggregate) di Emyr ap Richard e Darhad Erdenibulag.
Per quanto riguarda la sezione doc, la giuria internazionale ha attribuito il premio per miglior documentario a “Última Vez Que Vi Macau” di João Rui Guerra da Mata e João Pedro Rodrigues, mentre il premio speciale Tff è andato a “Leviathan” di Lucien Castaing Taylor e Véréna Paravel.
La giuria italiana, invece, ha premiato come il documentario “I don’t speak very good, I dance better” di Maged El Mahedy e ha assegnato il premio speciale a “Fatti corsari” di Stefano Petti e Alberto Testone.
Conclusa l’esperienza di Amelio al timone del Torino Film Festival, dopo quattro edizioni, parte il toto nome sul nuovo direttore dell’appuntamento torinese con il grande cinema, anche se secondo molti la scelta è già stata fatta e a breve sarà ufficializzata: Gabriele Salvatores.
