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Pelle di Donna alla Triennale

Pelle di Donna alla Triennale

La mostra della settimana

La mostra che sta per essere inaugurata alla Triennale di Milano unisce, per la prima volta in Italia, arte e scienza sul tema della bellezza.

Vi avevamo parlato un po’ di tempo fa di Mathematics: a beautiful elsewhere, viaggio nel cuore del pensiero matematico; ora ad essere protagonisti sono il concetto di grazia e identità femminile, analizzati dal punto di vista artistico, scientifico e cosmetico.

Pelle di donna. Identità e bellezza fra arte e scienza, in programma dal 24 gennaio al 19 febbraio 2012, porta il visitatore attraverso una ricca selezione di opere d’arte, documenti, oggetti antichi, a compiere un percorso affascinante di esplorazione che lo conduce a un laboratorio scientifico.

La rassegna, a cura di Pietro Bellasi e Martina Mazzotta, nasce da un progetto della Fondazione Antonio Mazzotta, con Boots Laboratories, marchio-icona del benessere distribuito in Italia da P&G.

Ampio spazio è dato agli artisti moderni e contemporanei che utilizzano i linguaggi più diversi, dalla pittura alla scultura, dal concettuale alle nuove tecnologie, fino al cinema sperimentale, anche con interventi site specific.
Tra gli artisti in mostra: Giacomo Balla, Vanessa Beecroft, Gillo Dorfles, Marcel Duchamp, Lucio Fontana, Roy Lichtenstein, Piero Manzoni, Alberto Martini, Bruno Munari, Giuseppe Penone, Man Ray, Odilon Redon, Auguste Rodin, Mimmo Rotella, Henri de Toulouse-LautrecAndy Warhol.

La mostra è strutturata in un percorso di sei sezioni che affrontano in termini transdisciplinari il tema della pelle, della bellezza e dell’identità femminile ed è accompagnata dalla presenza costante di interventi di arte contemporanea.
Introduce il tutto un gioco di corrispondenze tra macro e microcosmo, tra immagini della superficie di astri e pianeti e immagini dell’epidermide vista al microscopio.

In scena, tra le altre cose, rarissime cere settecentesche della scultrice e anatomista Anna Morandi, le straordinarie miniature delle farmacie antiche di Ettore Sobrero, opere che incarnano i concetti di bellezza nelle divese epoche, un focus sul tatuaggio e sul make up.

A conclusione del percorso il visitatore giunge in un vero laboratorio scientifico interattivo e una stanza polisensoriale.
Qui è possibile ammirare opere di Bruno Munari, Karl Prantl, Pietro Pirelli e Giuseppe Penone, nonché pezzi provenienti dall’Istituto dei ciechi di Milano e dal Museo tattile Anteros di Bologna.
Infine, ogni donna può lasciare la propria impronta “mettendoci la faccia”, attraverso lo scatto di una foto istantanea del suo volto che andrà a far parte di un’installazione a parete, quale testimonianza  attuale e reale.

Tavole, manoscritti, foto d’epoca, oggetti curiosi, alambicchi e prodotti per la cura di sè – molti provenienti dall’Archivio storico Boots di Nottingham – fanno da cornice alla selezione di capolavori esposti.

Inoltre, nei quattro fine settimana di apertura della mostra, Boots Laboratories invita un gruppo di cosmetologi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma ad approfondire insieme al pubblico varie tematiche riguardanti l’epidermide.

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