Dal 13 al 16 aprile
Dal 13 al 16 aprile ad Arezzo Fiere e Congressi, torna OroArezzo, la mostra internazionale dell’oreficeria, argenteria e gioielleria giunta alla sua 34esima edizione.
475 aziende presenti, 24.500 mq di superficie espositiva, 10.000 operatori previsti in visita provenienti da 81 paesi stranieri e 225 “big buyer” invitati dall’organizzazione: ecco i principali numeri della fiera di quest’anno.
La manifestazione, grazie alla collaborazione della Camera di Commercio, per il 2013, vuole evidenziare e connotare la forza del made in Italy rafforzando l’incoming di operatori stranieri con l’invito di una delegazione buyer con particolare attenzione ai mercati a cui solitamente si rivolge la produzione aretina come Medio Oriente, Dubai, Arabia Saudita.
Anche quest’anno spazio al tradizionale concorso Premiere, la vetrina delle novità, design e tendenza moda del gioiello per l’anno successivo, che si affianca a To_Bi_Premiere, il concorso che vede sfidarsi le creazioni moda nel settore del bijoux, entrambi realizzati con la collaborazione di Vogue Gioiello e Vogue Accessori.
Per assecondare le esigenze del mercato verranno proposti due saloni paralleli: Bi-Jewel, uno spazio interamente dedicato al mondo dei preziosi fashion e di Orarezzo Cash & Carry, teso a favorire il business anche in tempo di crisi.
“L’originalità, il design e l’estro artigiano delle quasi 500 aziende italiane presenti in fiera – ha detto Giovanni Tricca, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi – sono elementi di richiamo assoluti per i compratori stranieri; tuttavia occorre che le imprese sappiano coniugare a tutto ciò una gestione aziendale più snella e flessibile, che sappia adeguarsi a nuovi modelli di prodotto, vendita e comunicazione”.
“Oroarezzo deve essere occasione di incontro commerciale, ma anche stimolo di scambio culturale ed informativo – ha concluso Tricca – Arezzo Fiere e Congressi ha intrapreso nuovi investimenti e nuove logiche espositive, proponendo un pacchetto di eventi lungo tutto l’arco dell’anno a sostegno del settore orafo, perché crede nel futuro dell’oreficeria italiana e nella determinazione e voglia di reazione degli imprenditori orafi italiani a questi momenti difficili. Tutto ciò ci da la fiducia e la consapevolezza che la direzione scelta è quella giusta”.
