x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Luca Ronconi è morto

Luca Ronconi è morto

Il regista si è spento il 21 febbraio 2015 all’età di 81 anni
Dopo Francesco Rosi e Anita Ekberg, il mondo dello spettacolo, e non solo, piange la scomparsa di un altro mostro sacro del settore, Luca Ronconi.

I funerali dell’attore e regista teatrale, nato a Susa in Tunisia l’8 marzo del 1933, saranno celebrati martedì 24 febbraio, in forma privata, nella parrocchia di Civitella Benazzone, in provincia di Perugia.

Domenica 8 marzo, giorno in cui avrebbe compiuto 82 anni, Ronconi verrà ricordato con un’intera giornata di proiezioni dedicate ai grandi spettacoli che hanno segnato la storia del teatro italiano e internazionale e ad alcuni video-documenti sul suo lavoro alla Scuola del Piccolo Teatro e al Centro Teatrale Santa Cristina. Tra questi, i ritratti girati da Jacopo Quadri, da Ariella Beddini e uno speciale di Felice Cappa. Le proiezioni saranno su grande schermo al Teatro Grassi, alle ore 20, e diffuse nei monitor del Chiostro di via Rovello e delle altre sale, nell’arco della giornata.

Ripercorriamo la sua vita, attraverso alcuni stralci tratti dalla biografia realizzata dal Piccolo Teatro di Milano, quasi una seconda casa per il Maestro.

Ronconi si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma nel 1953 e lavora come attore con ruoli da protagonista in spettacoli diretti da registi come Luigi Squarzina, Orazio Costa e Michelangelo Antonioni.

Nel 1966 realizza I lunatici di Middleton e Rowley ed è salutato dalla critica come uno degli esponenti di punta dell’avanguardia teatrale italiana. Lo spettacolo che lo consacra alla fama internazionale è l’Orlando Furioso (1969) di Ariosto, nella riduzione elaborata da Sanguineti, un evento teatrale straordinario che vivrà una fortunatissima tournée italiana e conoscerà un successo su scala mondiale.

Dal 1975 al 1977 è Direttore della Sezione Teatro alla Biennale di Venezia e tra il 1977 e il 1979 fonda e dirige il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato.

Negli anni Ottanta, fondamentali tappe del percorso di ricerca ronconiano, considerate anche come indiscutibili vertici della storia del teatro italiano del dopoguerra, sono Ignorabimus di Holz (1986), Dialoghi delle carmelitane di Bernanos (1988) e Tre sorelle di Cechov (1989).

Dal 1989 al 1994 è direttore del Teatro Stabile di Torino per il quale, nel 1992, fonda e dirige la Scuola per attori. Risalgono al mandato torinese, tra gli altri, Strano interludio di O’Neill, L’uomo difficile di von Hofmannsthal e Gli ultimi giorni dell’umanità di Kraus (tutti e tre del 1990), quest’ultimo allestito nel vasto ambiente della sala-macchine del Lingotto di Torino, evento assoluto di quella stagione teatrale.

Nell’aprile del 1994 è nominato direttore del Teatro di Roma per il quale mette in scena spettacoli di grande impegno come Re Lear di Shakespeare e verso “Peer Gynt” da Ibsen (1995), Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda (1996) e I fratelli Karamazov da Dostoevskij (1998).

Dal gennaio 1999 è consulente del Direttore del Piccolo Teatro di Milano e assume la direzione della Scuola per attori dello stabile milanese. Per dare avvio al proprio lavoro al Piccolo, allestisce La vita è sogno di Calderón de la Barca e Il sogno di Strindberg, nell’inverno del 2000. Nella stagione 2000-2001 dirige Lolita-sceneggiatura di Nabokov, I due gemelli veneziani di Goldoni e Candelaio di Bruno; nella stagione successiva Quel che sapeva Maisie di James e Infinities del matematico Barrow.

Tra le regie liriche più recenti, Falstaff di Verdi nel 2006 al Maggio Musicale Fiorentino, la Turandot “nuda” nel 2007 per l’apertura di stagione del Teatro Regio di Torino e il Trittico pucciniano alla Scala di Milano (2008, riallestito all’Opéra di Parigi nell’ottobre 2010), la ripresa del Viaggio a Reims di Rossini alla Scala (2009). La sua regia de La clemenza di Tito di Mozart ha riaperto dopo il restauro lo storico Teatro San Carlo di Napoli (gennaio 2010).

Ha ricevuto lauree honoris causa dalle Università di Bologna (1999), Perugia (2003), Urbino (2006) e Venezia (2012). Nell’ambito della Biennale Teatro, ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera (agosto 2012).

Luca Ronconi al lavoro al Teatro Piccolo di Milano