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L’attore tra storia e futuro

L’attore tra storia e futuro

Alla scoperta dell’Accademia dei Filodrammatici

Entriamo all’interno di un palazzo nel pieno centro di Milano a due passi dal Teatro alla Scala. Lo spazio ha uno stile moderno e minimal ma molto curato. Si scorgono tracce di un passato illustre legato alla storia d’Italia e alla nostra cultura. All’ingresso si può vedere, ad esempio, una lettera autografa di Garibaldi. Più avanti, nascosto da un’anta, un altro scritto di un personaggio di rilievo della letteratura italiana, Ugo Foscolo.

Ci troviamo all’Accademia dei Filodrammatici, scuola d’arte drammatica attiva ininterrottamente dal 1796, tra le più antiche in Europa. Una storia lunga che attraversa quella italiana, e che ha visto protagonisti personalità di spicco della cultura e della politica del Bel Paese e della  città di Milano. A testimoniarlo il libro con i nomi dei soci onorari dalle origini a oggi, scritto a penna e inchiostro “in bella calligrafia” e caratterizzato da un formato a dir poco fuori dal comune. Vi figurano, fra gli altri, Vincenzo Monti, Alessandro Manzoni, Vittorio Emanuele II, Giuseppe Garibaldi, Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio.

La struttura intende incoraggiare i futuri attori ad essere artisti duttili ed esplorativi. Scopo dei corsi è stimolare gli allievi ad elaborare idee personali, fornendo loro gli strumenti adatti ad esprimerle nei contesti più diversi.

Tra gli ex-allievi dell’Accademia figurano personalità tra le più attive nel teatro contemporaneo tra cui Mariangela Melato, Franca Nuti, Lucilla Morlacchi, Lella Costa, Maria Amelia Monti, Lamberto Puggelli, Elia Schilton, Alessandro Preziosi, Spiro Scimone.
Diplomi Honoris Causa sono stati consegnati nel tempo a Alberto Sordi, ai suoi tempi bocciato in Accademia per problemi di dizione, a Franca Valeri e al drammaturgo inglese Harold Pinter, premio Nobel 2005.

La direttrice Antonia Chiodi, la consigliera Donella Giacotti e Alberica Archinto che si occupano dell’organizzazione dell’attività didattica e dei seminari, hanno raccontato a Luxgallery l’attività dell’Accademia, come si formano gli attori di domani, le loro prospettive e i progetti in corso.

Antonia Chiodi ci parla della scuola e dei corsi.“L’Accademia dei Filodrammatici è una scuola per attori di prosa professionisti. Alcuni poi intraprendono carriere diverse, scegliendo ad esempio la strada di drammaturgia e regia. I corsi base prevedono le materie classiche delle scuole di teatro, come storia del teatro, recitazione, storia del costume.
Il corso è gratuito ed è biennale, mentre le scuole analoghe alla nostra organizzano percorsi che hanno la durata di tre anni. Da questa durata per così dire “ridotta” nascono studi molto intensi, con una grande quantità di lavoro richiesta agli allievi, e un secondo anno di dodici mesi effettivi di lezioni. Il pregio di un corso più breve è che i ragazzi si immettono sul mercato un anno prima. La frequenza è obbligatoria tutti i giorni dal lunedì al venerdì per otto ore ma in realtà serve un impegno ulteriore al di là delle ore di lezione per prepararsi alle prove da affrontare.

Sono 12-14 allievi e il prossimo settembre ci sarà una nuova selezione. L’Accademia segue un solo gruppo per volta: i ragazzi sono accompagnati in tutto, ma non ci sono confronti con chi segue un’altra disciplina o corsi più avanzati. Gli studenti vengono scelti con una selezione di circa due mesi, che si svolge in tre a tappe. Arrivano, infatti, centinaia di domande.

Accanto alle lezioni quotidiane, i ragazzi incontrano registi, seguono presentazioni e seminari per conoscere il mondo che andranno ad affrontare. Gli insegnanti sono professionisti del mondo del teatro. Oltre ai docenti fissi, nei due anni vengono degli  esterni, anche stranieri. Ciò permette di lavorare con persone attive nel campo del teatro e conoscere le proposte più all’avanguardia”.

Ad illustrare progetti e iniziative dell’Accademia che coinvolgono gli ex allievi, Alberica Archinto.

“L’Accademia segue i ragazzi anche dopo il termine del corso. Ad esempio, diamo un aiuto agli ex studenti offrendo spazi, come la palestra o aule di didattica, per eventuali prove. Si organizzano, inoltre, seminari e corsi di perfezionamento che sono aperti anche a professionisti e studenti di altre scuole e si svolgono in tempi ridotti.
Attualmente è in corso  il seminario ‘Incontri con la Drammaturgia’ dedicato quest’anno alla drammaturgia nordafricana. Ora partirà corso di conduzione e recitazione radiofonica promosso dall’Accademia assieme a Radio 24.

Una delle iniziative per il futuro dei ragazzi è la Borsa di lavoro, assegnata alla fine di ogni ciclo di studi. È un premio in denaro per un progetto teatrale realizzato, pensato e messo in scena almeno tre volte e realizzato dagli allievi degli ultimi anni. La borsa è intitolata ad Alfonso Marietti, il presidente dell’Accademia che ha fatto rinascere la struttura dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Inoltre, i Filodrammatici pagano agli studenti seminari in scuole esterne, per esempio alla Scuola europea per l’arte dell’attore di San Miniato che mette insieme allievi e professori di scuole internazionali.

Non manchiamo, infatti, di collaborare con altre strutture. Abbiamo realizzato un progetto assieme al Teatro Out Off. All’inizio della prossima stagione teatrale (quella che parte da ottobre novembre 2011) si diplomano i ragazzi del corso attuale. Tutti saranno scritturati per il primo spettacolo del cartellone 2011-2012 dell’Out Off. La collaborazione è importante, poiché è sia produttiva sia didattica.

Con l’Editore Titivillus stiamo curando ‘Attore civile’, volume che racconta la storia dell’Accademia, lunga duecento anni, in parallelo con la Storia d’Italia. Il libro esce all’inizio del 2012. Il Filodrammatici è nato come Teatro Patriottico, nel 1796, per diffondere l’idea di uguaglianza e libertà e rivendicare un ruolo attivo e importante dell’attore all’interno della società. Questo ha fatto nascere subito un legame tra lo spettacolo, il teatro e l’Accademia che forma gli attori civili”.

Donella Giacotti ci parla dell’École des écoles e della biblioteca.

“L’Accademia fa parte di un circuito europeo nato nel 2006 e è fra i soci fondatori. Si tratta dell’École des écoles che punta a creare rapporti tra le scuole di teatro in modo da guidare sia gli attori sia i formatori. A farne parte l’ENSATT di Lione, il Statens Teater Skole di Copenaghen, la Guildhall School of Music and Drama di Londra, la Real Escuela de Artè Dramático di Madrid, l’Institut del Teatre di Barcellona, l’Ecole du Théâtre National de Strasbourg, l’Haute Ecole de Théâtre National de Suisse Romande e il Lietuvos Muzikos Ir Teatro Akademija – Vilnius.

Inoltre, la nostra struttura è dotata di una biblioteca che raccoglie circa 10.000 titoli di tema esclusivamente teatrale. Buona parte dei volumi raccolti è datata fra il ‘500 e l’800 e comprende molte edizioni rare. Il catalogo è totalmente informatizzato: vi si può accedere attraverso l’Opac di SBN (Sistema Bibliotecario Nazionale). E’ possibile consultare i volumi qui in sede fissando un appuntamento appuntamento. Il catalogo, inoltre viene continuamente arricchito con nuovi acquisti di libri e riviste”.

Infine, Antonia Chiodi ci parla del rapporto che lega l’Accademia al Teatro dei Filodrammatici e del mantenimento della struttura.

“L’Accademia possiede il Teatro dei Filodrammatici che viene dato in comodato ad ex allievi. Ora è affidato all’associazione Etica, fondata da ex alunni. Una socia consigliera si occupa del Teatro, supportando i ragazzi dal punto di vista organizzativo.

Per quanto riguarda le nostre entrate, abbiamo la fortuna di avere un reddito fisso. Dopo la Guerra c’è stata la ricostruzione del teatro, andato distrutto. La struttura era molto più ampia di quella di adesso, arrivando a circa mille posti. Si dovette vendere parte del terreno su cui si ergeva il vecchio teatro e costruire un edificio più piccolo. Di questo una parte è affittata a Mediobanca. Con questo budget sicuro l’Accademia paga tutto. Non abbiamo contributi pubblici. D’altra parte, sappiamo che non possiamo oltrepassare una  certa cifra per le nostre spese e le cose vanno programmate in modo attento”.

La storia dell’Accademia dei Filodrammatici

L’Accademia dei Filodrammatici di Milano è una delle istituzioni cittadine (e italiane) in grado di vantare una storia secolare.

Nel 1796 l’ingegner Giusti e il cittadino libraio Bernardoni, alla guida di un gruppo di giovani borghesi che si chiamerà di lì a poco Teatro Patriottico, ottengono dagli amministratori cittadini (siamo nel periodo napoleonico) l’autorizzazione a svolgere attività di “dilettanti drammatici” nel Teatro del Collegio Longoni, in via Fatebenefratelli e ad allestire sistematicamente rappresentazioni teatrali.

Due anni più tardi il gruppo ottiene in gestione l’ex chiesa dei S.S. Cosma e Damiano, in quella che oggi è via Filodrammatici, dove tuttora ha sede l’Accademia.

Nel 1805 il Teatro Patriottico diventa Accademia dei Filodrammatici e vengono istituiti definitivamente i corsi di formazione per giovani attori: si crea e si consolida così una perfetta osmosi fra scuola e palcoscenico.

Il 1885 segna una svolta fondamentale: la scuola legata alla sala teatrale si riserva uno spazio destinato esclusivamente all’insegnamento e alle esercitazioni degli allievi. Si crea in questo modo la struttura definitiva della scuola per attori di cui tre anni dopo Giuseppe Giacosa diventa il primo direttore.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’architetto Luigi Caccia Dominioni riceve l’incarico per la ricostruzione dell’edificio in gran parte distrutto dai bombardamenti. Nel 1947 riprende l’attività della scuola, nel 1970 si riapre la sala teatrale completamente ristrutturata.

Dalla sua fondazione a oggi l’Accademia ha sempre rispettato il primo articolo dello Statuto che pone l’accento sulla vocazione allo “… sviluppo dell’arte e della letteratura drammatica con corsi di studio, rappresentazioni e premi”, ovviamente adeguando metodi e discipline alle mutazioni del teatro, sempre con uno sguardo attento alle nuove proposte espressive.

www.accademiadeifilodrammatici.it

www.teatrofilodrammatici.com

Caterina Varpi

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