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I Borghese e l’Antico

I Borghese e l’Antico

La mostra della settimana

Il Louvre e la Galleria Borghese hanno unito le loro forze per una delle mostre più appassionanti dell’autunno inverno 2011-2012. Si tratta di “I Borghese e l’Antico” al museo romano fino al 9 aprile 2012.

I più importanti capolavori dell’arte antica appartenuti alla Collezione Borghese, oggi nucleo essenziale della raccolta di antichità del Museo del Louvre di Parigi, tornano nella loro sede originaria. Tra questi, il Vaso Borghese, con scene dionisiache, l’Ermafrodito dormiente restaurato da un giovanissimo Bernini, il Sileno e Bacco bambino, Le tre Grazie e il celebre Centauro cavalcato da Amore, che mai prima d’ora avevano lasciato il museo parigino.

A Roma si possono quindi ammirare i capolavori della più grande e importante raccolta di antichità esistente al mondo, restituendo alla collezione formata dal cardinal Scipione Borghese all’inizio del Seicento, la sua sede d’origine.

Il patrimonio archeologico dei “marmi Borghese”, oggi gloria classica del Louvre, costituisce una delle più “sensazionali vendite mai avvenute”. Nel 1807 Camillo Borghese, marito di Paolina Bonaparte, accettò di vendere 695 pezzi tra statue, vasi e rilievi alla Francia per volontà del cognato Napoleone, che perseguiva il proposito autocelebrativo di dotare la capitale del suo impero del museo pubblico più importante delle arti universali, quello che oggi è il Museo del Louvre.

La scelta delle opere in mostra si incentra sulle sculture più celebri della collezione Borghese che ritrovano la loro collocazione nella sala che ne celebrava l’importanza, secondo i criteri ricostruibili per i diversi allestimenti. Al piano terreno la mostra riproporrà l’allestimento tardo-settecentesco realizzato dall’architetto Antonio Asprucci. Attraverso il ricorso ai disegni di Charles Percier, restituiti mediante grandi riproduzioni, le sculture saranno collocate rievocando l’aspetto della Villa come si presentava alla fine del Settecento.

Al primo piano della Villa sarà rievocata la disposizione del Seicento, quando le opere di scultura erano esposte insieme ai dipinti, in una suggestiva sequenza di immagini. Alcuni dei capolavori, come le Tre Grazie e il Centauro cavalcato da Amore torneranno nelle sale che per oltre un secolo e mezzo furono ad essi intitolate.

Per il periodo della mostra sarà dunque possibile fare un vero e proprio “salto indietro nel tempo”, agli anni in cui tutta Europa guardava alla Villa Borghese come al nuovo modello di esposizione e interpretazione dell’antico.

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