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Tra Realismo e Impressionismo

Tra Realismo e Impressionismo

In collaborazione con B&G Business & Gentlemen

Piu di 100 opere provenienti da musei di tutto il mondo per raccontare la cultura figurativa europea del XIX secolo. La mostra “L’eta di Courbet e Monet. La diffusione del realismo e dell’impressionismo nell’Europa centrale e orientale” sara in scena a Villa Manin, Passariano di Codroipo (Udine), dal 26 settembre 2009 al 7 marzo 2010.

Con questa mostra straordinaria, ricca di capolavori, viene per la prima volta organicamente studiato e raccontato in una esposizione un aspetto peculiare della cultura figurativa europea del XIX secolo. E cioè il rapporto tra la nascita della cosiddetta scuola di Barbizon in Francia e la diffusione del realismo e del naturalismo nei Paesi dell’Europa centrale e orientale. E subito dopo, a partire dagli anni Settanta a Parigi, come l’affermazione dell’impressionismo abbia segnato in modo fondamentale la pittura di molte tra quelle nazioni, addirittura fino a XX secolo inoltrato. Viene anche idealmente aperta l’offerta espositiva di Villa Manin ad un pubblico effettivamente soprannazionale, in considerazione del fatto che la Villa è al centro di un territorio che, al di là dell’Italia, si estende su Carinzia, Tirolo, Stiria, Baviera, Slovenia e Croazia, un ambito entro cui gravitano milioni di persone di lingue diverse ma unite dal linguaggio universale dell’arte.

Proprio in virtù di questo ambizioso progetto, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Azienda Speciale Villa Manin hanno chiesto a Marco Goldin di creare una mostra che, per tema e ambito, potesse rivolgersi a un pubblico realmente internazionale, il pubblico “nuovo” che Villa Manin ambisce ad attrarre. Ad affiancare i due Enti regionali e Linea d’ombra libri, con l’apporto fondamentale anche della Fondazione CRUP, Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, Fondazione CARIGO e Fondazione Antonveneta.

Facendo ricorso a 120 opere, provenienti da musei di tutto il mondo, e come logica prosecuzione di alcuni recenti progetti curati da Marco Goldin, la mostra sviluppa una storia che non verrà illustrata attraverso una banale suddivisione nazionale, ma piuttosto si esprimerà con una tematizzazione che metterà puntualmente a confronto i dipinti francesi con quelli dei diversi Paesi dell’Europa centrale e orientale. Cosi da scoprire, non nella genericita dei nomi ma appunto dalla precisione degli accostamenti, la misura profonda di una lezione, quella francese, che nel secondo Ottocento ha dilagato in tutta Europa.

La mostra si concentrera entro quattro distinti capitoliBoschi e campagne, Citta e villaggi, Acque, Ritratti e figure – che ovviamente molto saranno aderenti al senso del paesaggio, vero esprit del XIX secolo, ma indugeranno anche su altro. Il puntuale resoconto dei rapporti tra Parigi e le grandi capitali del centro ed est Europa, darà luogo in mostra all’istituzione di un dialogo che si sviluppò nell’accostarsi al mondo del realismo e del naturalismo di Barbizon prima e dell’impressionismo poi, ma che seppe anche trattenere quelle affascinanti caratteristiche nazionali che hanno fatto di tanta pittura ottocentesca del centro ed est Europa un caso di assoluta e indimenticabile bellezza.

I viaggi degli artisti, e poi anche dei grandi collezionisti, verso Parigi non sono dunque che il punto di partenza che l’esposizione vuole evidenziare, fissandosi poi pero alle caratteristiche di novità che quel vento portò verso Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Monaco, Zurigo, Vienna, Mosca, San Pietroburgo, Varsavia, Praga, Budapest, Bucarest e tanti altri centri. E non solo i viaggi verso Parigi, ma anche le mostre che in molte di queste capitali portarono le opere degli stessi artisti francesi. O addirittura taluni quadri che in quelle nazioni vennero realizzati soltanto sul racconto di chi a Parigi era stato e testimoniava ai pittori che mai vi erano giunti il loro entusiasmo.

Quindi la rassegna di Villa Manin si raccoglierà dapprima attorno ai dipinti di maestri celebri quali Courbet, Corot, Daubigny, Millet, Rousseau solo per dire di alcuni che hanno fatto dell’impronta legata al realismo e al naturalismo la loro forza. Poi si avvicinerà gradualmente al primo tempo impressionista, con un folto e meraviglioso gruppo di opere di Manet, Monet, Bazille, Caillebotte, Sisley, Renoir, Pissarro, Degas, Cezanne fino all’esplosione dello stesso impressionismo nel suo tempo piu pieno, anche con il coinvolgimento di Vincent van Gogh, presente nell’esposizione friulana con tre, motivatissime opere, la prima una grande, straordinaria tela del periodo olandese e le altre, due sensibilissime versioni della Senna a Parigi. Quadri provenienti dal Kroller-Muller Museum di Otterlo e dal Van Gogh Museum di Amsterdam. Di volta in volta cercando, e trovando, concordanze di soggetto e linguaggio con i migliori pittori del centro ed est Europa, che quindi saranno agli artisti francesi accostati sulle pareti di Villa Manin.

Pittori, almeno alcuni, in Italia non così noti, ma spesso di inarrivabile bellezza e che talvolta hanno gareggiato con gli impressionisti nella precoce realizzazione di certi temi, come nel caso del grande pittore ungherese Pal Szinyei Merse. E poi da Levitan a Serov in Russia, da Chelmońsky a Podkowinski in Polonia, da Grigorescu e Andreescu in Romania a Chitussi nella Repubblica Ceca, da Leibl a Liebermann in Germania, da Calame al giovane Hodler in Svizzera, da Mesdag a Maris in Olanda, da Rops al primo Ensor in Belgio, da Schuch a Wiesinger – Florian in Austria, solo per fare alcuni nomi tra i tanti che saranno portati a conoscenza del pubblico italiano. Per far infine comprendere, per la prima volta, il senso di un percorso che ha indubbiamente segnato in modo profondo alcuni decenni di pittura nel secondo Ottocento nel vecchio Continente. Attraverso opere universalmente conosciute, come quelle degli impressionisti francesi, e opere che gareggiano con quelle per fascino anche se non per notorietà. Così Villa Manin portera alla luce una pagina d’arte straordinaria e il visitatore potrà avvicinarsi a qualcosa di non completamente conosciuto.

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