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Festival di Cannes 2015, chiude Luc Jacquet

La Glace et le ciel film di chiusuraTra meno di una settimana si alzerà il sipario sulla 68esima edizione del Festival di Cannes.

Se ad inaugurare la kermesse, mercoledì 13 maggio, sarà La Tête Haute di Emmannuelle Bercot con Catherine Deneuve, Benoît Magimel e Sara Forestier, il film di chiusura sarà un documentario che guarda al destino della Terra.

Domenica 24 maggio al Grand Théâtre Lumière del Palais del Festival sarà proiettato La Glace et le ciel, quarta opera di Luc Jacquet, premio Oscar nel 2006 per La marcia dei pinguini.

Jacquet torna nelle lande dell’Antartico per indagare il fenomeno del riscaldamento globale e analizzare il suo impatto sul pianeta.

“Cannes è un’enorme opportunità per questo film e il suo messaggio. Mostrare questa pellicola al festival più grande del mondo significa contribuire ad affrontare questa sfida che l’umanità sta affrontando (…). Il mio linguaggio è il cinema. In tempi diversi avrei fatto altri tipi di film. Ma adesso faccio cinema feroce, cinema politico, cinema che non ha scelta”, ha detto il regista francese classe 1967.

La Glace et le ciel

Ad accompagnarlo nel viaggio, lo scienziato Claude Lorius, oggi 82enne, ma in verità uno dei primi studiosi ad essersi occupato della delicata problematica ambientale.

“Credo che l’uomo possa ancora farcela. L’uomo troverà la guida affinché la popolazione che vive su questo pianeta si comporti in maniera differente”, ha detto il professore che nel 1957 partì per la prima volta per studiare il ghiaccio antartico.

Oltre alla Marcia dei pinguini, Jacquet ha diretto anche La volpe e la bambina (2007), girato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, e Il était une forêt (2013), inedito in Italia, ed ha creato una Ong, la Wild Touch, per educare le giovani generazioni al rispetto e alla preservazione dell’ambiente.

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