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Biennale Venezia 2015, i vincitori

Biennale Venezia 2015, i vincitori

Tutti i premi della 56. Esposizione Internazionale d’Arte

Maria Lassnig e Marisa Merz sono state le artisite che hanno illuminato la 55. Esposizione Internazionale d’Arte del 2013, aggiudicandosi il prestigioso Leone d’oro alla Carriera.

Chi sono invece i nomi più illustri di questa edizione della Biennale d’Arte intitolata “All the World’s Futures”?

Sabato 9 maggio, a Ca’ Giustinian, Paolo Baratta e il curatore Okwui Enwezor hanno consegnato i tradizionali premi che vengono assegnati annualmente alle menti di spicco del mondo dell’arte o dell’architettura.

Quest’anno il Leone d’oro alla Carriera è stato attribuito al ghanese El Anatsui, uno dei più importanti scultori africani attivi oggi nel continente nero. Le sue opere sono state accolte dai più prestigiosi musei internazionali, tra cui il British Museum di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il de Young Museum di San Francisco, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Guggenheim di Abu Dhabi, l’Osaka Foundation of Culture di Osaka e il Museum of Modern Art di New York.

El Anatsui

Il Leone d’oro speciale per l’attività svolta a favore delle Arti è stato conferito, invece, all’americana Susanne Ghez con queste motivazioni: “Susanne Ghez (USA) è certamente una delle figure più autorevoli nell’ambito dell’arte contemporanea internazionale. Rinomata per la sua capacità analitica, convinta dell’importanza della sperimentazione e delle pratiche innovative, negli ultimi quarant’anni Ghez ha svolto un ruolo di avanguardia in questo campo, scoprendo e organizzando le prime mostre personali in un museo di giovani artisti quali Jeff Wall, Mike Kelley, Isa Genzken, Thomas Struth e Kara Walker. Discreta e disponibile, Susanne Ghez ha la fama di direttrice e curatrice per artisti, grazie al suo costante impegno come sostenitrice, mentore e promotrice dell’arte in tutto il mondo.

Oggi settantenne, nel corso della sua prestigiosa carriera Ghez è sempre stata schiva, rifuggendo l’ostentazione e l’auto-promozione. Era sua convinzione che si dovesse valorizzare l’artista e non il curatore, e in questo senso ha svolto un ruolo di punta nel trasmettere al pubblico e a numerosi giovani curatori l’importanza di credere e di dedicarsi fino in fondo alla visione dell’artista. Dal 1974 fino alla sua uscita da Renaissance Society nel 2013, Susanne Ghez ha curato più di 160 mostre e ha promosso innumerevoli programmi artistici e formativi che a oggi costituiscono il suo lascito più importante. Attraverso il suo lavoro, ha trasformato Renaissance Society – la più antica istituzione degli Stati Uniti dedicata all’arte contemporanea – situata presso l’Università di Chicago, in uno spazio espositivo di respiro internazionale e in uno dei più ambiziosi e originali musei di arte contemporanea negli Stati Uniti.

Ghez si è formata al Bryant College, all’University of California Berkeley, alla Columbia University a New York, e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo contributo all’arte contemporanea. Nel 2014 Ghez ha vinto la prestigiosa Benton Medal for Distinguished Public Service dell’Università di Chicago, attribuita a chi ha contribuito in modo autorevole e sistematico a formare gli intelletti e a diffondere la conoscenza. Proposto dai membri del corpo accademico dell’Università di Chicago e votato dal Consiglio del Senato Accademico, il Benton Medal è stato attribuito in passato allo storico Timuel Black e al Senatore Paul Simon. Ghez è il 12mo vincitore della medaglia, creata nel 1967 in onore del Senatore William H. Benton”.

Susanne Ghez

Ecco tutti gli altri premi:

Leone d’oro per la migliore Partecipazione nazionale alla Repubblica dell’Armenia
Armenity / Haiyutioun. Contemporary artists from the Armenian Diaspora
Commissario: Ministero della Cultura della Repubblica dell’Armenia. Commissario Aggiunto: Art for the World Europa, Mekhitarist Congregation of San Lazzaro Island,  Embassy of the Republic of Armenia in Italy, Vartan Karapetian. Curatore: Adelina Cüberyan von Fürstenberg. Sede: Monastero e Isola di San Lazzaro degli Armeni

Leone d’oro per il miglior artista della mostra All the World’s Futures a Adrian Piper
The Probable Trust Registry: The Rules of the Game #1–3
(USA, 1948; Arsenale,  Corderie)

Leone d’argento per un promettente giovane artista della mostra All the World’s Futures a IM Hueng-Soon
Factory Complex
(Corea del Sud, 1969; Arsenale, Artiglierie)

La Giuria ha inoltre deciso di assegnare tre menzioni speciali per gli artisti della mostra All the World’s Futures:

Harun Farocki
(Germania 1944 – m. 2014; Corderie, Arsenale)
 
Collettivo Abounaddara
(Fondato nel 2010 in Siria, con sede in Siria; Giardino delle Vergini, Arsenale)

Massinissa Selmani
(Algeria 1980; Corderie, Arsenale)

La Giuria ha voluto inoltre premiare il padiglione degli Stati Uniti d’America per la presentazione di Joan Jonas, un’artista importante per la sua opera e per la sua influenza.
Joan Jonas: They Come to Us Without a Word
Commissario: Paul C. Ha. Commissario Aggiunto: MIT List Visual Arts Center. Curatori: Ute Meta Bauer, Paul C. Ha. Sede: Padiglione ai Giardini