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Berlinale 2016, i vincitori

Berlinale 2016, i vincitori

Orso d’oro per Fuocoammare di Rosi
In attesa della notte degli gli Oscar, l’attenzione dei cinefili era tutta rivolta a Berlino per la 66esima edizione del Festival del cinema, uno dei più importanti del mondo.

Dopo dieci giorni di proiezioni, eventi culturali e tante celebs, come i coniugi Clooney e Tilda Swinton, sabato è calato il sipario sulla kermesse europea tanto amata dai critici.

L’Orso d’oro è andato a Fuocoammare di Gianfranco Rosi, unico film italiano in concorso a questa edizione della Berlinale, nella sezione Orizzonti, che racconta la tragica realtà dell’immigrazione e degli sbarchi a Lampedusa, attraverso gli occhi di chi ha vissuto in prima persona questa tragica esperienza.

Scena da Fuocoammare di Rosi

La giura capitanata da Meryl Streep e formata da Lars Eidinger, Nick James, Brigitte Lacombe, Clive Owen, Małgorzata Szumowska e la fiorentina Alba Rohrwacher, ha premiato il documentario del regista italiano per la sua toccante denuncia senza filtri dell’Olocausto del mare che si sta consumando a due passi dalle coste europee.

Ecco le parole a caldo di Rosi, un habitué di premi di questo prestigio dopo essersi aggiudicato nel 2013 il Leone d’Oro come Miglior Film al Festival del cinema di Venezia con il lungometraggio “Sacro Gra” sul Grande Raccordo Anulare di Roma: “Voglio ricordare i vivi, i morti e i Lampedusiani che vivono tutto questo sulla loro pelle e gli eroi come il medico Pietro Bartolo che da 25 anni si occupa dei migranti. E che ho raccontato uno sterminio, per questo ho filmato i morti”.

Il Gran Premio della Giuria è andato al regista bosniaco Danis Tanović che convince Berlino con Death in Sarajevo ambientato in toto all’hotel Europa di Sarajevo, il 28 giugno del 2014, giorno in cui ricorre il centenario dell’attentato di Francesco Ferdinando, casus belli della prima guerra mondiale.

La giuria della Berlinale 2016

I vincitori della Berlinale 2016
Orso d’oro (miglior film): Fuocoammare – Gianfranco Rosi
Orso d’Argento Gran Premio della Giuria: Death in Sarajevo – Danis Tanović
Orso d’Argento Alfred Bauer Prize (“Film che apre nuove prospettive”): A Lullaby for the Sorrowful Mistery – Lav Diaz
Orso d’Argento per la Migliore regia: Mia Hansen-Love per L’Avenir
Orso d’Argento per la Miglior interpretazione femminile: Trine Dyrholm per The Commune
Orso d’Argento Miglior interpretazione maschile: Majd Mastoura per Hedi
Orso d’Argento per la Miglior sceneggiatura: United States of Love – Tomasz Wasilewski
Orso d’argento per il Miglior contributo artistico: Crosscurrent – Yang Chao