Il film “Spencer”: tristezza, bulimia e drammi psicologici di Lady Diana. E’ uscito ieri nelle sale dei cinema italiani il film “Spencer”, una biografia pungente di Lady Diana, affrontando le tematiche della tristezza di Lady Diana e la sua nostalgia per una vita normale . Una pellicola che, durante le festività di Natale passate nella tenuta dei Windsor, porta a galla il dolore di Diana per il tradimenti di Carlo e il disturbo della bulimia di cui soffriva la Principessa del Galles.
Dal regime reale che le andava fin troppo stretto, sino ai seri problemi con la bulimia. Il film ripercorrere in maniera cruda i dissidi interiori e i gesti estremi che la futura regina era sul punto di compiere, ormai al limite di una vita che non sentiva più sua. Analizziamo le importanti tematiche affrontate dal film “Spencer”.
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Film Spencer tristezza Lady Diana: disagi psicologici e il bisogno di normalità
E’ proprio Lady Diana, interpretata nel film Spencer dalla bellissima Kristen Stewart, che sul finale del film durante una intima chiacchierata con la domestica Maggie rivela: “Mi piacciono le cose belle se sono semplici, comuni.” Una frase che riassume il desiderio più grande della principessa: un po’ di normalità. A Diana stava stretta una vita fatta di regole e di apparenze, tanto da non seguire l’assurda scaletta che era stata preparata per gli abiti che avrebbe dovuto indossare durante le festività. Ogni capo, una etichetta. Abito rosso? Colazione di Natale.
Diana non ci sta, e si ribella. La sofferenza per una vita falsa si fa sentire ancora più forte quando passa dolci momenti di giochi e coccole con i figli, l’unica parentesi rimasta intatta della sua vita. Diana non perde mai la genuinità di una madre “normale”, vera, amante delle piccole cose. Tanto da comprare ai due piccoli, desiderosi di aprire i regali la mattina di natale “come fanno le famiglie normali” e non la sera della vigilia, due pupazzetti presi ad una stazione di servizio. E poi sul finale, ormai decisa a lasciarsi alle spalle il matrimonio con Carlo e rinunciare al ruolo da futura regina. Diana, insieme ad Harry e William, lasciano la residenza reale a bordo della decappottabile, cantando a squarciagola. Destinazione: un fastfood, in cui Diana ordina tre polli fritti e tre coca cole, tutto a nome “Spencer”.
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La bulimia di Lady Diana
Nessuno diceria riguardo la bulimia di cui ha sofferto Lady Diana, uno dei temi importanti del film “Spencer”. Fu proprio lei a parlarne, nel 1995 in un’intervista (contestata) alla Bbc: “Non mi piacevo e non riuscivo a far fronte alle pressioni. Era il mio meccanismo di fuga». La principessa soffriva dunque di bulimia nervosa, le cause da quanto è stato riportato anche dalle dichiarazioni della stessa, ricondurrebbero in parte anche al complicato rapporto con Carlo e alle pressioni della casa reale. “La bulimia è iniziata la settimana dopo che io e Carlo ci siamo fidanzati. Mio marito mi mise la mano sul girovita e disse: oh, un po’ grassoccio qui, non è vero?”
Nel film la tematica viene ripresa continuamente. Dalle primissime scene in cui Diana non appena giunta alla residenza reale corre in bagno a rigurgitare, sino alle abbuffate notturne nella cella frigorifera della cucina. Diana a tavola prova disagio, non emette una parola ma i suoi occhi parlano chiaro. A non essere di aiuto è Carlo, che a colazione con tono pungente, tutt’altro che comprensivo, le chiede a bassavoce la cortesia di lasciare almeno per qualche ora in pancia ciò che lo chef ha cucinato con pazienza e professionalità per loro.
La nostalgia di casa e il ricordo del padre
Un altro tema ricorrente in “Spencer” è il legame tra Diana e la sua vecchia casa, ricorrente in particolare il ricordo del padre. Proprio di fronte alla tenuta reale Sandringham House, dove la Royal Family passava le festività, abitava da piccola Diana. Durante tutto il film è come se una forza attirasse la principessa sempre lì, in quella che sentiva ancora casa sua. Diana riconosce un vecchio cappotto del padre indossato dallo spaventapasseri presente nel campo della sua vecchia dimore, lo toglie e lo porta con se, non abbandonandolo mai.
La principessa si avvicina più volte alla sua vecchia abitazione, ormai abbandonata e diroccata, e finisce per entrarci in piena notte, in fuga dalla cena reale. Lì ripercorre i momenti di quando era piccola, la passione per la danza, la serenità di quegli anni ormai lontanissimi, scoppiando in un pianto liberatorio.
Il dolore di Diana per i tradimenti di Carlo
Ed proprio nella sua vecchia casa che Diana riesce finalmente a strapparsi dal collo la collana di perle regalata dal marito. Collana che è simbolo chiave di tutto il film. Diana sa dell’amore di Carlo per Camilla, e sa anche che la stessa collana di perle che porta al collo, suo marito l’ha donata anche alla amante. E sarà poi proprio Carlo ad ammettere come tutto in quella vita, è apparenza. Che c’è un amore vero, Camilla, e uno finto, quello che si mostra a tutti, ovvero Diana. La collana, simbolo di dolore, sembra soffocare più volte la principessa, fino a quando, finalmente deciderà di romperla e di rinunciare per sempre al suo ruolo da regina infelice.
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Fonti: Luxgallery.it, BBC