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Lorenzi, l’arte del coltello II

Lorenzi, l’arte del coltello II

Le parole di F. Lorenzi

Prosegue il nostro articolo dedicato alla boutique Lorenzi di Via Montenapoleone a Milano, con l’intervista al Signor Franco Lorenzi sul negozio e sui suoi prodotti.

A chi vi affidate per la produzione dei vostri articoli?
Non ci sono fabbriche ma ci sono laboratori: ci servono poche quantità di prodotti ma per tante idee uniche, per clienti intelligenti. Ci sono così molti operai che lavorano per costruire i nostri accessori. Uno dei nostri metodi per mettere in difficoltà chi vuole imitare i nostri prodotti è proprio quello di farli costruire in vari laboratori e poi assemblarli nel nostro. In questo modo gli oggetti sono più difficili da copiare. È un deterrente per le imitazioni.

Cosa cercano da Lorenzi i vostri clienti?
La nostra collezione va bene per chi ama l’oggetto e l’idea che c’è alla base. Si tratta di tanti pezzi unici, collezioni limitate e linee di pregio. A volte, c’è addirittura difficoltà, una volta che un pezzo unico viene venduto, a trovare un oggetto per sostituirlo. I clienti, inoltre, chiedono a volte articoli che non esistono. La loro richiesta passa al vaglio dell’importanza che può avere il produrla. Se la cosa ci può appartenere allora la produciamo. L’architetto fa qualcosa che deve piacere sperando che funzioni, noi facciamo una cosa utile sperando che piaccia.

Cosa distingue Lorenzi dagli altri negozi di questo settore?
La boutique è unica perché capiamo e abbiamo capito le esigenze delle persone e conosciamo il patrimonio di conoscenze alla base di questo del settore. Il coltello è sposato con la forbice e imparentato con il rasoio: sono utensili vecchi come il mondo che servono per tagliare e hanno bisogno di una grande cultura. Ci distinguiamo poi per iniziative come le vetrine monotematiche, che mostrano, ad esempio, 360 forbici una diversa dall’altra, 180 pennelli da barba, 500 pipe, spazzole per capelli o per abiti o per denti, e così via, tutti in vendita. Il negozio è, credo, l’unico al mondo che ha l’archivio fotografico di tutto ciò che ha creato.

Quali sono i marchi che proponete, accanto alle vostre collezioni?
Oltre ai nostri prodotti, ci sono quelli di numerose marche leader nel proprio settore. Posso citare Dunhill per le pipe, Kent per le spazzole dall’Inghilterra, i coltelli di Solingen dalla Germania, gli accendini di S.T. Dupont dalla Francia.

Caterina VarpiVedi anche: Lorenzi, l’arte del coltello I e I rasoi e il loro mondo

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