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Intervista a Christian Simoni

Intervista a Christian Simoni

Cambio al vertice per Monnalisa
La nuova governance di Monnalisa spinge l’azienda di abbigliamento bambino verso nuovi traguardi e lo fa mettendo a capo dell’azienda, per la prima volta nella sua storia, un membro esterno alla famiglia Iacomoni.

“Io collaboro con Monnalisa – spiega Christian Simonineo-direttore generaleda sei anni tramite la società di cui sono fondatore, Athena Consulting. Dall’estate del 2009 ho affiancato Piero Iacomoni, fondatore dell’azienda, in questo ruolo e, dall’11 gennaio di quest’anno (data simbolica 11-1-11 ndr) le consegne mi sono state passate ufficialmente. Io risponderò a un board (composto dalla famiglia proprietaria e da un membro esterno) di cui Piero copre la carica di Presidente del Consiglio d’Amministrazione”.

Libero dai più pressanti impegni societari, Iacomoni si dedicherà in maniera più importante alla Fondazione Monnalisa e al consorzio Bimbo Italia, di cui è socio fondatore, che racchiude diverse aziende del childrenwear italiano e che ha come mission l’internazionalizzazione del comparto baby.

Cosa cambierà in Monnalisa?
Dopo quarant’anni di successi, i valori fondanti su cui è nata e cresciuta l’azienda sono sicuramente intoccabili e questo nel rispetto di chi lavora con noi e per noi. Detto questo, l’azienda aveva bisogno di un ammodernamento e di una nuova visione del mondo. Per dare un’idea basti dire che, in poco più di un anno, sono stati analizzati oltre 40 progetti di innovazione.

Di cosa si tratta?
Alcune innovazioni nate dai progetti di ricerca vanno ad arredare lo smart shop (che sarà visibile in anteprima al prossimo Pitti Bimbo di giugno nello stand dell’azienda ndr) e sono lo specchio intelligente che, oltre a mostrare anche il dietro della figura, dà anche informazioni immediate sul capo. Oppure il tavolo (che impiega una tecnologia messa a punto dalla Nasa) che, appoggiandovi sopra il capo, visualizza i possibili abbinamenti, la disponibilità o, nel caso non sia presente il colore o la taglia, permette di ordinarlo direttamente in azienda. A completare il monomarca del futuro c’è la vetrina olografica che permette di fare shopping anche a negozio chiuso poiché è collegata al sito di e-commerce dell’azienda.

Siete molto attivi anche sul fronte distribuzione.
Si, infatti sono stati inaugurati il monomarca di Astana (Kazakhstan), uno shop in shop nella lussuosa Chungdam Street di Seoul e il nuovo corner presso il flagshipstore de la Rinascente che ha disegnato il layout che è stato applicato in quello di Galeries Lafayette a Parigi e di Harrods a Londra. È poi di questi mesi l’apertura di monomarca a Mosca, a New York, a Los Angeles e a Chicago. L’azienda sta spendendo molti sforzi per lo sviluppo export, che oggi rappresenta il 47% del fatturato (42milioni di euro previsti per il 2011 ndr), e che dovrebbe raggiungere, entro i prossimi due anni, il 60% di cui il 20% in Europa e il restante 40% Overseas.

Qual è il vostro “mercato del futuro”?
Per me la Cina è il mercato del futuro. Oggi abbiamo 60 punti vendita con una società partecipata che produce su licenza. Purtroppo la qualità non è quella a cui siamo abituati, così voglio rivedere l’accordo per portare lì la vera Monnalisa.

Qualche stagione fa è nato il maschio di Monnalisa, come sta andando?
Effettivamente la vera sfida, a livello di prodotto sarà incrementare le linee maschili Ny&Lon Boy e Hitch-Hiker. Oggi su 600mila capi prodotti 25mila sono per i maschietti, questo dato dovrà raggiungere quota 150mila entro il 2013.

Come si evolverà il marchio?
Stiamo progettando un mondo Monnalisa che comprenderà una linea bedding, il profumo e il passeggino. Trovando il giusto partner vogliamo completare la proposta con gli accessori quali le borse e gli occhiali da sole.

Alessandra Iannello