La classifica di Sight & SoundDal lontano 1952, la rivista cinematografica Sight & Sound, edita dal prestigioso British Film Institute, pubblica con cadenza decennale la classifica dei migliori film del mondo, ottenuta dal giudizio della bellezza di 846 addetti al settore, tra critici, accademici, distributori e scrittori.
L’anno del debutto della graduatoria ha visto trionfare “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica, che poi ha lasciato il primo posto a “Quarto potere” di Orson Welles rimasto al vertice per cinquant’anni fino ad oggi.
Infatti nella classifica nel 2012, il primo posto è occupato da “La donna che visse due volte (Vertigo)”, capolavoro di Hitchcock del 1958 interpretato da James Stewart e Kim Novak, che nel 2002 occupava invece la seconda posizione.
Secondo posto per “Citizen Kane”, seguito da “Una storia di Tokyo” (1953) di Yasujiro Ozu e da “La regola del gioco” (1939) di Jean Renoir.
Nella top ten anche due film muti: “L’uomo con la macchina da presa” (ottavo) di Dziga Vertov e “La passione di Giovanna d’Arco” (nono) di Carl Theodor Dreyer.
E poi, “Aurora” del tedesco Murnau, “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick e “Sentieri selvaggi” di John Ford.
Al decimo posto il nostro “8 ½” di Fellini (1963). Per trovare altri titoli italiani bisogna scendere alle posizioni numero 21, 33, 39 e 48 dove troviamo “L’avventura” di Antonioni, “Ladri di biciclette”, “La dolce vita” di Fellini e “La battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo.
Lasciano la classifica “Il padrino parte I e II”, “Singin’ in the Rain” e “La corazzata Potemkin” di Eisenstein che scivola all’undicesima posizione e per la prima volta abbandona la top ten.
Ecco le prime dieci posizioni della classifica:
1. La donna che visse due volte (Hitchcock, 1958)
2. Quarto potere (Welles, 1941)
3. Tokyo Story (Ozu, 1953)
4. La regola del gioco (Renoir, 1939)
5. Aurora (Murnau, 1927)
6. 2001: odissea nello spazio (Kubrick, 1968)
7. Sentieri selvaggi (Ford, 1956)
8. L’uomo con la macchina da presa (Vertov, 1929)
9. La passione di Giovanna d’Arco (Dreyer, 1927)
10. 8 ½ (Fellini, 1963)